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Ciao Pietro.
Novità?
E la tua hans? come se la passa?
Spettacolare.
Pietro, ti volevo chiedere se hai ancora semi di questa specie?
Bei esemplari all’esterno del terminal A dell’aeroporto di Catania:
Ciao, riguardo la Ptychosperma posso dire che la mia tiene i cespiti senza problemi. È in vaso in esterno, ha circa sei anni d’età anche se il fusto principale ha iniziato l’anno scorso a fare il tronco (mai concimata, ma da quest’anno ho già iniziato a farlo). L’ho già divisa un paio di volte per rivendermi le piante Posso comunque dire che solitamente riparavo il vaso in inverno spostandolo dal centro della terrazza e posizionandolo a ridosso del muro (esposizione sud); quest’anno che non l’ho fatto ho praticamente quasi tutte le foglie completamente bruciate dal vento. Per me è una palma irrinunciabile se hai un angolo del giardino riparato, è molto elegante ed è un tocco tropicale non indifferente.
Ah! buono a sapersi.
Allora in caso ti chiedo qualche giovane pianta. 😉
Grazie Pietro ed hans, informazioni molto utili.
Sto spulciando adesso sul web su questa specie… è davvero molto bella!
Ciao a tutti.
Siamo a Màlaga, in un famoso giardino pubblico.
Quel raggruppamento in primo piano…. di che specie si tratta?
Ciao Pietro.
No, si tratta quelle inserite precedentemente, risalenti ad ottobre 2020. Causa covid il parco era chiuso e quindi le ho fatte da fuori.
^^
Presso il “Parco delle Kentie” di Riposto (CT)
Dato che quasi tutte le foto sono andate perdute, ne ri-pubblico alcune:
Wodyetia bifurcata presso il “Parco delle Kentie” di Riposto (CT)
delete
@hans.thomas
La aiphanes minima resiste all’esterno? potrei farci un pensierino in effetti…
Ciao hans.
Faccio mea culpa, ma fino a un certo punto. Le ho trascurate molto, lo ammetto; ma prometto che quest’estate “risorgeranno” 😀
Sì, alcune hanno 4 anni, altre forse anche 6. E paradossalmente quelle più giovani sono leggermente più grandi.
Grazie per le proposte di scambio, ci penserò su e in caso ti faccio sapere 😉 Nel frattempo se vuoi postare qualche foto….
Come dicevo, ecco le mie nate da seme in anni diversi alcuni anni fa (vaso a sx e vaso a dx), in stato di quasi semi-abbandono e sempre tenute all’esterno:
Attachments:
You must be logged in to view attached files.Ah ok, grazie hans!
A me il “baggie-method” ha dato scarsissimi risultati, ma temo la colpa sia mia per come l’ho realizzato.
Con dei semi di agrumi messi in un piccolo vasetto di plastica opaco e chiuso, invece, ho avuto buoni risultati in un paio di settimane. Ecco:
Attachments:
You must be logged in to view attached files.Vedo che molte foto ed esperienze sono purtroppo andate perdute. Che peccato.
Comunque scrivo per chiedervi se avete esperienze con la germinazione dei semi con il “baggie-method”? io non positive.
Tuttavia volevo condividere l’esperimento fatto nelle scorse settimane con dei semi di agrumi. Li ho messi in un piccolo contenitore di plastica, chiuso e avvolti in della carta da cucina, “sgusciati” e messi a dimora dopo averli inumiditi con lo spruzzino. Considerando la stagione invernale, non mi aspettavo che dopo circa 2 settimane potessero radicare. Li ho tenuti in cucina a temperature comprese tra i 14 e i 17°C.
Ora, vorrei replicare in primavera inoltrata con dei semi di palma o altri “esotici”. Dite che avrò la stessa “fortuna” o le esigenze sono diverse?
Grazie.
Personalmente faccio fatica a distinguerle tra di loro. Credo si possa fare quasi esclusivamente quando adulte.
Ravanea rivularis al “Parco delle Kentie” di Riposto, Sicilia:
fonte: https://www.monumentaltrees.com/es/ita/sicilia/catania/18401_parcodellekenzie/34489/
Bei esemplari Pino, complimenti.
Il fatto che ci sia il primo “cenno” di tronco è un buon segno.
Hai detto che le hai in giardino da 7 anni. Che altezza/età(?) avevano più o meno quando le hai piantate in piena terra all’aperto?
Buonasera, ho avuto esperienza letale da freddo con A. Alexander in piena terra, esposta a sud e riparata dal vento. Le attuali sono riparate dalla pioggia diretta, solo da metà marzo le tengo a cielo aperto. Avveo letto che la Cunninghamiana in alcune parti del Mondo affondano quasi le radici nell’acqua alle sponde dei fiumi. Gentilissimo comunque, sperando in altri riscontri.
Ciao.
Si anch’io da letteratura avevo letto che le Archontophoenix sorgono vicino e “sui” corsi d’acqua e pertanto annaffiavo abbondantemente. Non lo so, ho provato a darti/darmi una risposta, avendo avuto un problema simile qualche anno fa con una Alexandre giovane che avevo acquistato in un vivaio.
Posso chiederti di dove sei?
P.S.
Grazie per il gentilissimo. 🙂
Anch’io auspico che il forum rimanga ancora a lungo e sarò ben lieto di fare la mia parte, arricchendo con report e foto questo importante luogo virtuale di condivisione. 🙂
Buonasera. Possiedo due Archontophoenix Cunninghamiana ( acquistate 35 euro dal vivaio poiché malandate) da 2 anni in vasi grandi, posizionate d’inverno sotto banchina e riparate lo scorso anno con tnt 80 gr tra gennaio e febbraio 2021; a marzo tolgo il telo e le trovo intatte. Quest’anno ho voluto provare senza telo, ma il risultato non è stato positivo (forse per la più piccola), con temperatura minima sporadica tra – 1/- 3 e min variabile tra i 3° e 9° tra gen/feb. Dal 23 dicembre 2021 al 15 gennaio 22 si presentavano rigogliose, poi ritrovate con foglie bruciate. La cosa strana è che una delle due, la più grande, non ha le foglie bruciate. Ora mi chiedo: 1) se la palma più piccola è stata più sensibile rispetto all’altra, 2) posizione meno riparata rispetto all’altra perché ad angolo con i venti da nord e possibile nevischio che ha raggiunto le foglie della pianta più bassa. Dalle foto e link forse potete aiutarmi a capire meglio. Cosa mi consigliate di fare per il prossimo anno? La logica di tenerle in vaso è stata quella di farle adattare da piccole al clima ed esporle gradualmente senza più ripararle ( non so se riuscirà la cosa visto l’esito). Grazie, Salvatore https://drive.google.com/file/d/18SjIQBSMh7wm2moDYnqX0RUF7oMO9uiA/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/18Vk0KlQuxi-Y8320H2fCbWom9vsO56Hf/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/18X7LnRMKJzNYFY67Yyq5jk7gcgBaSDo0/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/18geMOf7KI9JlegOcgmvWDXb_itkgEf1O/view?usp=sharing
Ciao Turuzzu e benvenuto nel forum.
Provo a risponderti io, però ammetto che non ho esperienza diretta con le Cunnighammiana se non per dei semi mai nati.
Posso tuttavia parlarti dell’esperienza avuta con la Alexander, in vaso, che mi è morta qualche anno fa mostrando gli stessi “sintomi” della tua. Era in pieno sole dall’inverno e arrivata l’estate non so come mi è morta.
Penso che il problema del freddo sia lo scarso drenaggio che causa malattie fungine nell’apparato radicale. Le Archontophoenix a mio avviso soffrono questo fattore, in vaso, credo. Potresti provare a piantarne una in piena terra e vedere l’andamento.
Grazie per il suo gentile commento e per il consiglio. Il giardino si trova nelle vicinanze dell’aeroporto di Birgi, a 2 km in linea d’aria dal mare. La zona a mio avviso si presta molto alla coltivazione di specie tropicali, a patto però di trovare dei punti non troppo esposti ai venti, soprattutto quelli invernali, essendo qui infatti un’area particolarmente ventosa tutto l’anno. In giardino ho anche altre specie, come Roystonea regia, Bismarckia nobilis, diverse archontophoenix ed altre specie molto più comuni, per quanto riguarda le palme. Nel complesso sono tutti esemplari abbastanza giovani ma che comunque sembrano essersi discretamente adattati. L’ultima arrivata è una Hyophorbe verschaffeltii ma è al suo primo inverno, per cui la sua resistenza è ancora da valutare. Cambiando genere ho un esemplare di papaya ormai alto 4 metri e da un paio di anni sto provando anche con una Delonix regia. Sicuramente in futuro creerò delle discussioni ad hoc per ciascuna di queste specie. Saluti, Giuseppe Zona 9b (USDA) Sicilia costiera occidentale
Sono pienamente d’accordo con te nell’auspicare che questa splendida specie (ma anche altre) possa prendere sempre più piede in Sicilia.
Finora in Sicilia l’esemplare più grande di Wodyieta b. l’ho visto all’interno del “Parco delle Kentie” di Riposto (CT). Anche per essi ho fatto un bel reportage che troverai in questo forum.
Complimenti anche per le Roystonea regia (adesso vogliamo vedere le foto :D) e le altre. Le Roystonea r. cominciano lentamente ad essere diffuse qui nel ragusano, almeno stando a chi le produce (in vivaista di Scoglitti).
Sarebbe bello se postassi altre foto delle tue piante. 😉
Ciao.
Salve a tutti, vorrei proporvi alcune immagini delle mie wodyetia bifurcata. La più grande è in giardino da 3 anni, le altre due rispettivamente da 2 e 1 anno. Fatto curioso è che quella che era la più piccola di tutte (nella coppia, quella a destra) ha praticamente superato la compagna nel giro di pochi mesi. Resistenti al vento, sono state “testate” fino a temperature minime di 2-3 gradi, raggiunti sporadicamente durante le notti più fredde. Una specie che a mio avviso potrebbe essere maggiormente diffusa nelle zone costiere della Sicilia. Saluti, Giuseppe Zona (USDA) Sicilia costiera occidentale
Ciao Pino e benvenuto.
Intanto ti faccio i complimenti anch’io per le tue Wodyetia bifurcata.
Mi sono innamorato di questa specie anni fa quando, per scherzo, acquistai dei semi su internet e nacquero le prime piantine.
Confermo la discreta facilità di coltivazione. Le mie, pur essendo piccole (20-30 cm), non hanno mai avuto problemi durante gli inverni rigidi degli ultimi anni tenute all’esterno seppur al riparo. Io vivo a Pozzallo (RG), sempre nei pressi del mare. 🙂
Se spulci il forum troverai un thread sulla Germinazione dei semi e un altro proprio dedicato a questa specie in cui dovrebbero ancora apparire alcune mie foto. 😉