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ma nella prima foto si vedono in terra altre foglie, intere o quasi, cos’e’ ? nicolai ?
In basso a sinistra? Heliconia schiedeana.
Ciao
Pietro Puccio
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Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
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Ecco la palma di Danilo:

non mi sembra la pochutlensis, piuttosto, forse, una delle forme della seifrizii.
Pietro Puccio
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Ciao Danilo,
per inserire una foto devi metterla prima in rete utilizzando uno dei tanti siti che le ospitano gratuitamente, tipo http://photobucket.com/
http://www.flickr.com/
e riportare nel messaggio il codice dell’immagine. Se vuoi puoi pure inviarla al mio indirizzo (vedi profilo) e la inserirò io.
Pietro Puccio
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Pietro
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sono piante dei viali principali di BUENOS AIRES
Angelo
Ciao Angelo,
non c’è bisogno di andare così lontano (almeno solo per queste piante), fino alle coste del basso Lazio vive e fiorisce regolarmente. Qui c’è un piccolo assaggio.
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao,
forse le foglie era meglio lasciarle (da lì si nutre la pianta); i Cymbidium all’ombra non fioriscono, quindi la soluzione è unica. Salvo eventi eccezionali, sulla costa laziale può stare sempre fuori; fioriscono di norma da fine autunno ad inizio primavera; fare attenzione a lumache e limacce che sono ghiotte dei getti floreali.
Pietro Puccio
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Pietro
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Ulteriore domanda, è il caso di coprire la terra con ghiaino per evitare muffe e mettere nel sacchetto?
Ciao Thea
Direi di no.
Pietro Puccio
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mostruosa ?
No, ma non mi pare che cambi molto, a corta distanza il bianco ed il blu della nicolai non sono disprezzabili. Naturalmente è questione di gusti. In ogni caso sono le grandi foglie ad attirare l’attenzione, le infiorescenze piuttosto massicce sulle piante adulte non contribuiscono molto a migliorarne le caratteristiche ornamentali, se è questo che si vuole da una pianta.
Pietro Puccio
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Ciao e benvenuta,
le bacche erano per caso verdi? Perchè in tal caso non sarebbero mature. Per il resto la semina non pone alcun problema, se le bacche erano ben mature basta tenere i semi in acqua per 1-2 giorni e seminare in terriccio anche preconfezionato, scegliendone uno miscelato con inerti, tipo agriperlite (specie di pietruzze bianche), mantenere umido, senza annegare, e tenere a temperature non inferiori a 20°C per una sollecita germinazione (2-3 settimane), quindi in casa o aspettare un mese o due a seconda di dove vivi (cosa che faresti bene a precisare nel profilo o meglio nella firma).
Pietro Puccio
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Questa mitezza climatica non è però sufficiente affinchè l’Uncarina sopravviva al mio inverno.
Ciao Luigi,
grazie per la segnalazione e le belle foto, riguardo alla non sopravvivenza, ti riferisci ad esperienze personali o “sentito dire”?
Pietro Puccio
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Un ibrido tra alba e reginae fu ottenuto a Kew, ma la pianta poi si è persa. Pare comunque che ci sia una certa incompatibilità tra le due specie, per il resto, immaginando i possibili risultati, non vedo ne vedo i vantaggi.
Pietro Puccio
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Ciao,
riguardo ai complimenti ed ai presunti miei meriti esiste un fatto inconfutabile, le piante di cui si parla non vivrebbero in un giardino situato quache parallelo più a nord, quindi la loro esistenza dipende esclusivamente dal clima che ho la fortuna di avere. Per il resto, per il “minuto mantenimento”, per i pochissimi tentativi di acclimatazione riusciti e per i moltissimi falliti, mi assumo il 100% della responsabilità, visto che nel giardino non ha mai messo mano nessun altro per precisa volontà. Naturalmente finchè dura….
Riguardo alla “rarità”, questo è un concetto ormai limitato alle piante in natura, in coltivazione chi giardina da qualche decennio sa benissimo quante specie introvabili e presenti solo in alcuni orti botanici o ricchi collezionisti si trovano ora nelle offerte speciali degli ipermercati, grazie alle nuove tecniche di riproduzione ed all’intraprendenza dei vivaisti nord europei.
Pietro Puccio
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Ciao Luigi,
che età hanno, approssimativamente?
Pietro Puccio
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E’ in arrivo la primavera, voi, Siciliani che siete favoriti dal clima informateci sulle fioriture precoci (per noi!) e inviate qualche foto!
In realtà le tropicali e subtropicali, che sono l’oggetto del nostro forum, hanno un certo ritardo a “carburare” alla fine dell’inverno, dato che il nostro clima, sia pur eccezionalmente mite, non è nè tropicale nè subtropicale. Vi è in inverno ad es. la fioritura delle Aloe, ma forse è una forzatura considerarle “tropicali”, sono piuttosto da clima temperato-caldo. Infine vi sono specie “in tema” che continuano a fiorire anche in inverno, come alcune varietà di Hibiscus rosa-sinensis, ma la qualità della produzione è deludente, quindi non vale proprio la pena mostrarla. In conclusione piuttosto che fioriture precoci, possiamo mostrare fioriture tardive 🙂 .
Pietro Puccio
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Pietro
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in vaso quale e’ piu’ consigliabile ?
Probabilmente la tuckeri, per il portamento più compatto dovuto alle foglie meno lunghe, solo attualmente non si trova facilmente come la alexandrae.
Pietro Puccio
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Ciao,
– Costiero, naturalmente è nel mio giardino, diversamente avrei specificato la località. In posizione luminosa può benissimo vivere per anni in vaso. Riguardo la rusticità posso riferirmi al clima che mi ritrovo, e ripeto, non ho mai osservato differenze di comportamento, anzi, nei confronti della resistenza al vento, la alexandrae, da me, è risultata più vulnerabile rispetto a maxima, myolensis e tuckeri;
– Andrea, è la Globalizzazione 😉 ;
– Daniele, avresti una profonda delusione.
Pietro Puccio
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Pietro
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Sapete per caso qualche cosa su rusticità e tasso di crescita?
Andrea Gabrieli
Ciao,
sopporta qualche grado sotto lo zero se in pieno sole ed in suoli drenanti ed asciutti, può marcire in suoli pesanti ed umidi, specie se ombreggiata, anche a temperature positive. In piena terra e pieno sole la velocità di crescita si può definire ‘buona’, confrontata con quella di altre Aloe a fusto singolo.
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao Andrea,
per la Brahea clara (che i botanici ritengono rientri nella variabilità intrinseca della armata) non dovrebbero esserci problemi a Numana, naturalmente se si tratta di piante di uno, due anni inizialmente conviene seguirle con più attenzione. Per le altre, forse, dico forse, si potrebbe tentare di vedere come se la cava la Chambeyronia, sempre a Numana, però con il massimo riparo invernale e facendola crescere per i primi anni in serra. Per le restanti, volendo fare una classifica di tropicalità crescente e dare un valore di temperatura minima assoluta che possa dare sufficiente tranquillità, si avrebbe:
– Dictyosperma album (14 °C);
– Pritchardia pacifica (16°C);
– Cyrtostachys renda (18°C)
Per la Cyrtostachys renda i 18° vanno intesi in qualsiasi punto della pianta, dalla estremità della foglia alla punta più bassa delle radici.
Qui trovi qualche altra notizia e curiosità:
http://photomazza.com/?Dictyosperma-album
http://photomazza.com/?Pritchardia-pacifica
http://photomazza.com/?Cyrtostachys-renda
Pietro Puccio
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Pietro
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La stazione meteo di Termoli per esempio, quella che si vede in tempo reale sul televideo, che se non sbaglio è gestita dall’AM/ENAV, rileva le temperature a 15 metri su di una torre in mezzo al mare.
Ciao Emanuele,
da quel che mi risulta la stazione dell’AM di Termoli misura la temperatura dell’aria a 2 m e la velocità del vento a 10 m (come da direttive internazionali), ha anche una “dipendenza” a mare che misura parametri marini (moto ondoso ecc.) finalizzati all’assistenza della navigazione in mare.
Poi perchè trovi strano che le stazioni di Catania siano in località extraurbane, ritieni che ai fini dello studio del clima siano importanti i dati presi nella bolla di calore cittadina, rispetto a quelli indisturbati? Ed ai fini agricoli, ritieni di scarsa importanza lo studio climatico di una zona a vasta vocazione agricola che ogni tanto sperimenta gelate che arrecano gravissimi danni, rispetto al microclima che si ha nella villetta dietro casa di Via Etnea?
Per quel che riguarda i dati di Firenze che spesso vengono tirati in ballo, con “fantasmagorico” intendi che erano fasulli? E anche qui, ritieni che da un punto di vista climatico ed agronomico siano più significativi i dati presi nella bolla di calore cittadina, rispetto a quelli extraurbani? Ed infine per ritornare un attimo all’oggetto della discussione, volendo costruire una mappa a larga scala delle zone USDA, cosa dovrei prendere in considerazione per la temperatura, quella rilevata nel balcone cittadino al quinto piano ed esposto a sud, dove da 18 anni vivono (in vaso), per fare qualche nome, Hyophorbe verschaffeltii e lagenicaulis, Latania loddigesii e verschaffeltii, Ptychosperma elegans, o quella del giardino in zona appena periferica dove le stesse specie, più volte tentate, sono sempre morte?
– Pungolo del sole,
Io la canna fumaria la vedo, come vedo la torre; riguardo alle “offese”, ti prego di rileggere ciò che ho scritto. Infine riguardo alla uniformità dei dati misurati dalle stazioni, spero non sia così. Le uniche statistiche riportate, se non è un errore di stampa, dicono che vi sono in quella ignota località, 71 giorni con temperature minime inferiori o uguali a zero tra ottobre e marzo inclusi, se puoi chiarirmi il mistero di questa stazione, te ne sarò grato.
PS: conosco benissimo il clima del Garda e degli altri laghi, come quello della riviera (di ponente) ligure e sulla cui estrema mitezza, nei confronti dei territori circostanti, credo che nessuno abbia mai dubitato.
Pietro Puccio
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@Pietro Puccio: quello che tu definisci “camino” nella stazione di sirmione è una torre del castello!!!!!
Se non è scarsa conoscenza dei luoghi questa…vabbè è una causa persa.Scritto Da – pungolo del sole on 12 Marzo 2009 21:53:45
Ma stai scherzando!!!
Credi che io possa scambiare una torre per una canna fumaria? Guardati la foto della stazione che è nel sito, e per favore non denigrare in questo modo.
Pietro Puccio
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Ciao Daniele,
intanto il clima di Riposto, dal punto di vista delle minime estreme, mi risulta più mite di quello di Catania, poi molte foto che si trovano sul sito sono state fatte all’atto dell’impianto delle nuove specie, acquistate più o meno adulte ed alcune messe in piena terra con una certa “disinvoltura”.
Nel sito si parla di 70 (+ l’Howea) specie di palme esistenti nel giardino, mentre nella galleria fotografica ve ne sono 95 (salvo errori) ed in effetti non si dice che sono tutte in loco, ma semplicemente “In questa pagina sono presenti, nell’elenco sulla destra, circa un centinaio di fotografie di specie di palme, elencate in ordine alfabetico”. Se si guardano attentamente alcune delle foto, comprese quella della Wodyetia, si vede benissimo che il contesto non è quello del parco, di cui vi sono le fotografie panoramiche.
Detto ciò, chi si dovesse trovare a passare dalla zona, non dovrebbe perdersi una visita al giardino, certamente la merita.
Pietro Puccio
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Ciao,
i semi (freschi) germinano facilmente, per la coltivazione fuori ci sono ben poche speranze, a Palermo resiste qualche anno deperendo sempre più ogni inverno, per poi morire ed a Catania non credo proprio che vada meglio.
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A milano la coltivo la c.g. all’esterno nella stagine calda e ovviamente la ritiro in autunno e inverno
Angelo
Da questo punto di vista passo, io mi riferivo a coltivazione in piena aria.
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Ciao Luigi,
credo che nei confronti del caldo secco sia più delicata della baueri, la mia è morta un agosto di molti anni fa, mentre le due baueri avevano resistito con la sola bruciature delle foglie più esposte al vento (poi defunte due anni fa con il record del secolo).
Pietro Puccio
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erythrina speciosa,
e’ piu’ o meno rustica della christagalli??
La seconda non mi ha mai dato problemi di coltivazione. ogni seme piantato e’ una pianta sicura
Ciao,
rustica riguardo a cosa e dove, a Milano? Limitatamente alle basse temperature è meno resistente della crista-galli, orientativamente la speciosa è da zona USDA 10a (limite inferiore), contro la 9a della crista-galli, soffre molto il lungo inverno umido.
Pietro Puccio
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Sob!!
Non voglio entrare nel merito di questa disputa, che a mio modesto parere non serve a nulla ed a nessuno, mi permetto solo un piccolo appunto esclusivamente tecnico. Meteogarda sembra una organizzazione privata degna di ammirazione e rispetto, ma oltre ad utilizzare stazioni meteo che con buona volontà sono definite semi-professionali, sembra non aver tenuto in alcun modo conto, nel loro posizionamento, delle direttive dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), direttive che mirano a rendere quanto più confrontabili possibile i dati delle varie stazioni. In particolare dalle foto i sensori sembrerebbero posizionati ad altezze molto diverse tra loro e da quelle raccomandate, addirittura a Sirmione i sensori sono posizionati su un tetto (pure vicino ad un camino) ed è ovvio che i dati ricavati da quella stazione hanno ben poco a che vedere con quelli che si ricaverebbero in condizioni standard. Senza offesa, ho l’impressione che le stazioni siano state opportunamente posizionate (quasi tutte sulla riva e mi sembra in qualche caso sull’acqua) a scopo “turistico”. Ultima cosa, andando su “statistiche meteo” delle varie località spunta sempre la stessa località a 47.37 di latitudine, suppongo errore di stampa.
Pietro Puccio
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Probabilmente questa tua è l’unica Pritchardia che viene coltivata all’aperto in Italia.Nel giardino di Pietro mi pare crescano anche una bellissima Pritchardia hillebrandii, già ben impostata e, ancora in fase giovanile la rara p. remota e la p. hardii..
A proposito come hanno passato l’inverno?
Federico
Sergio sottintendeva sicuramente maideniana/affinis. Le altre stanno bene, a parte le foglie leggermente butterate dalle violente grandinate che per due giorni si sono susseguite ad intervalli in febbraio.
Aggiungo che la prima foto della maideniana è del 2 febbraio 2009 e le altre due del 7 novembre 2008, come si può notare la prima parte dell’inverno non ha provocato il minimo danneggiamento.
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Scritto Da – pietropuccio on 10 Marzo 2009 10:33:03
Pietro
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Forse la soluzione giusta e’ quella di Pietro: sono la stessa specie.. Ma il Beccari possibile che non si sia accorto che erano la stessa cosa?
Federico
Ciao Federico,
non è la mia soluzione, ma quella di botanici ed istituzioni botaniche riconosciute (Kew, tanto per fare un nome). PACSOA e Davesgarden sono siti amatoriali, degni del massimo rispetto e della nostra gratitudine, ma che riportano ciò che dicono le istituzioni di cui sopra, ma non sempre possono essere aggiornati in tempo reale. Riguardo al Beccari, ho semplificato il discorso, Beccari ha descritto la maidenianae, la affinis e le sue varietà su campioni, non andando in loco, ed in più il concetto di differenziazione tra specie, varietà ecc, ha subito nel tempo una evoluzione, basti pensare al numero di Brahea, Sabal, Phoenix ecc. originariamente decsritte come specie ed ora considerate sinonimi, ed ancora non è finita, con gli studi genetici.
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Ciao Traiano,
hai perfettamente ragione sono olive, ma possono benissimo essere scambiate per susine. Grazie per averlo evidenziato.
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Bella palma, qualcuno dovrebbe informare Pacsoa e Davesgarden poiché a loro non risulta la descrizione del Beccari e ritengono che la stessa sia stata “scoperta” nei giardini reali di Sydeny, ……
Federico
Ciao Federico,
mi senbra che tu salti alle conclusioni con molta disinvoltura 🙂 🙂 . In realtà nei siti da te citati non si fa alcun nome, ma questo non significa che ignorino Beccari. Nel 1913 Beccari descrisse come Pritchardia maideniana la palma di Sidney sulla base dei campioni inviati dal direttore dell’Orto Botanico Joseph Maiden che aveva preso i semi alle Hawaii. Successivamente Beccari descrisse nel 1921 come Pritchardia affinis una palma su campioni provenienti da Kona (Hawaii). Beccari non si accorse di aver descritto la stessa specie, se ne sono accorti di recente e dato che vale il principio della priorità, la seconda è considerata sinonimo della prima.
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É quasi un pianta eterna, vive molti anni.
Il più misterioso perché dopo che è asciutto e anche dopo molti anni di taglio…resuscitare con solo gettare un po ‘d’acqua. Questa è la sua più grande attrazione e curiosità.
Ciao Ana Patricia,
scusami se intervengo, ma è per evitare fraintendimenti, molto diffusi con questa pianta. L’Anastatica hierochuntica è una erbacea annuale, che vive nel deserto con un ciclo vitale breve e che coincide con le rare piogge, dopo la fioritura e fruttificazione secca (e muore) e si chiude per trattenere i semi, viene quindi trasportata dal vento ed alla successiva pioggia i tessuti reidratandosi si distendono lasciando cadere i semi, proprio nel momento opportuno (la pioggia) per ricominciare il ciclo. Quindi ciò che viene venduto è in realtà una pianta già defunta. Solamente ha la facoltà di reidratare e distendere i tessuti più volte, ma non all’infinito, aprendosi ed assumendo a volte un colore verdastro, ma ovviamente non rivegeta.
Certamente porta un pò di ricchezza, ma a chi la vende per “pianta della resurrezione” 🙂 .
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Anche l’Euterpe edulis non sopravvive all’aperto? 😡
Pare possa resistere a veloci puntate intorno allo zero, ma resiste ancora meno alle nostre estati caldo-secche e, per chi li ha, ai suoli alcalini.
Andrea,
a questo stadio, da piccole differenze nella disposizione e dimensione delle pinnule, nel colore della guaina fogliare e del picciolo e…. dal fatto che i semi dell’edulis costano meno di quelli dell’oleracea 😉 .
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