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    StefaniskosPosts: 2
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      22 Marzo 2013 alle 19:15 - Views: 744 #32949

      quote:


      Tieni in considerazione, comunque, la diversa resistenza fra esemplari acquistati adulti, coltivati in piena terra e protetti nei primi anni della loro vita, piuttosto che con giovani piantine ottenute da seme e non ancora sufficientemente resistenti alle minime invernali.

      Antonio Sabbetti
      Torino zona USDA 7B


      Sicuramente.
      Non potendole tuttavia utilizzare per gli impianti che avevo in mente (crescerebbero di sicuro belle e sane ma potrebbero fruttificare poco, mentre mi interessano proprio la qualità genetica e la resa di piante innestate da mani esperte) per il mio proposito preferisco utilizzarle come “monitoratrici” ambientali, pur senza pretese.

      Cordialmente

      Stefano

      Calabria – Provincia di Cosenza
      39.1°, 16.2°
      400m s.l.m.
      Zona climatica 9a (USDA “REALISTICA”)
      Clima temperato subtropicale (KOPPEN)

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        21 Marzo 2013 alle 21:12 - Views: 744 #32947

        Anzitutto vi ringrazio per il benvenuto e per i suggerimenti, siete stati davvero molto gentili.

        Confrontando descrizioni botaniche su vari siti (ma prendendole con le pinze) e leggendo le opinioni degli utenti (più pratiche ed attendibili) in svariate discussioni di questa sezione mi ero già proiettato verso alcune delle specie che avete elencato, confermando quindi le mie prime ipotesi.

        In particolare sono attratto dall’idea di provare una tra Acca Sellowiana, Psidium Cattleianum e Psidium Guajava (tre Myrtaceae), delle quali mi pare di aver scorto una certa “rusticità” (sempre in relazione al mio clima) dai post che ho letto. Confermate?

        Non voglio correre particolari “rischi” essendo il primo impianto di questo tipo, di conseguenza cercherei (anche se il clima come ho già detto è molto dolce) di trapiantare una di queste come specie “pioniera” anche per valutarne l’adattamento al terreno ed usarla come confronto per altre che in futuro potrei decidere di inserire.

        Mi “stuzzicano” altresì Asiminia Triloba (di cui mi preoccupa non il freddo, bensì la resistenza al caldo estivo, visto l’areale d’origine), Litchi Chinensis (assimilabile all’areale del limone, che dite?) e Persea Americana (circa la cui presenza nelle colline di Calabria ho letto in una interessante discussione su questo forum).

        L’Annona è invece un sogno; in assoluto il mio frutto tropicale preferito (de gustibus) che qui in Calabria gode di ottima salute sulla fascia del basso Ionio. Potrebbe non essere impossibile da coltivare, ma non credo sia la più indicata per chi, come me, è ancora un principiante in materia di tropicali. Ho tuttavia delle piccole piantine nate da seme, ottime come cavie per il prossimo inverno.

        Anche le Solenaceae di cui avete fatto cenno sono interessanti, e non credo che per questa famiglia vi siano problemi dalle mie parti, anzi; Passiflora Edulis è invece messa a germinare, ne valuterò con piacere l’adattabilità il prossimo inverno.
        Il gusto un pò più in là…

        In attesa di ulteriori suggerimenti auguro una buona serata.

        Codialmente

        Stefano

        Calabria – Provincia di Cosenza
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