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Con “succulente” si intendono proprio le piante “grasse” e null’altro. Ci sono altri termini per le piante che resistono al secco senza possedere uno sviluppato parenchima acquifero. C’è poco di cui far dibattito, solo da informarsi.
E’ una Plantago di qualche tipo sicuramente, resta da trovare la specie 
Prova a cercare Zanthoxylum (o il sinonimo Xanthoxylum)e la trovarai, famiglia rutacee
Non avevo mai visto una Michelia figo dai fiori bianco candido… A me pare che non sia lei! Strambo, in che provincia vivi? E’ molto interessante la tua collezione, complimenti!
Scritto Da – giovannib on 09 Agosto 2010 21:48:52
Ha qualcosa di simile alla bardana, Arctium lappa, una erbacea spontanea.
Facci sapere come cresce che siam curiosi!
Ciao.
Sembrano frutti del genere Ceiba, delle Bombacaceae… ma non saprei di che specie.
Non tutte le cucurbitacee si possono mangiare, bastino da esempio le velenose Bryonia.
Complimenti! Sono tutte molto belle!
La prima è una Ruellia brittoniana 🙂
Che sogno!! Meno male che almeno in foto un po’ di sole lo posso vedere… qua non se ne può più di ‘sta pioggia incessante.
Bella la Calotropis procera in fiore, strano l’accostamento oleandro – Artocarpus!! L’oleandro cresce anche davanti a casa mia…. l’Artocapus no eh? 😀 😀 Il ciuffone sulla loro sinistra è un Doryanthes?
Quella dell’ultima foto è una Terminalia catappa?
Scritto Da – giovannib on 02 Giugno 2008 14:04:44
Molto interessante! Grazie del reportage 🙂
Quel paio di lagoni fanno sì che nel loro pressi ci si possa applicare nella coltivazione delle subtropicali, con una soddisfazione ancora maggiore quando la sfida all’introduzione di nuove specie viene vinta 🙂 🙂
E’ un giardino normalmente aperto al pubblico? come si chiama? 😛
Scritto Da – giovannib on 02 Giugno 2008 11:52:52
W gli zombie se riemergono così!!
Pianta fantastica, grazie delle foto 🙂 😀
Esatto i nomi sono già stati fatti: la grande resta un Aeonium, la piccina nuova è il Sedum palmeri 😀
quote:
Salve. a me sembra una Grenovia Aurea…
crassulacee…Saluti a tutti
Mmm… questa ha le foglie mucronate, la Greenovia aurea le ha troncate… non mi convince nemmeno per forma del fiore e della pianta in generale…
Scritto Da – giovannib on 09 Aprile 2008 17:13:22
Ho trovato questo! http://davesgarden.com/guides/pf/go/122914/
delle volte certi siti sembrano sopravvalutare la resistenza delle piante, ma adesso che leggo che il Microsorum può reggere i -6,6°C, fossi in te ci proverei a tenerla fuori sempre (gran parte dell’inverno poi è già passato…) 🙂
Mi accodo alla tua richiesta: il mio sembra avere gli stessi sintomi del tuo… 😡
quote:
Ok grazie Giovanni! 🙂
io sono interessata ai semi di SARRACENIA PURPUREA, NEPENTHES AMPULLARIA, DROSERA ALICIAE, e soprattutto DIONEA MUSCIPULA GIANT (la mia preferita
😀 ) …
più o meno hanno tutte le stesse esigenze? e semmai questi semi andranno a buon fine, le devo tenere sempre dentro casa?
A presto! 😉
In particolare Drosera aliciae non ti darà alcun problema se seguirai le cosine dette sopra. Quando poi cresce e fiorisce si autodissemina nei vasi delle altre carnivore arrivando ad essere abbastanza invadente.
La semina delle nepenti è più complessa. Si fa su sfagno(un tipo di muschio particolare) in un contenitore coperto con un coperchio trasparente e in ambiente riscaldato, nebulizzando per mantenere umido… mi sa di difficilotto. Magari su siti specilizzati sulle piante carnivore troverai consigli più concreti.
Se andranno a buon fine Drosera aliciae, Dionea e Sarracenia puoi tenerle all’aperto tutto l’anno, al sole, sempre umide senza ristagni in inverno, quando le piante vanno in riposo, e più in là tenendole sempre ammollo in un sottovaso pieno d’acqua nella bella stagione. La Nepenthes ampullaria temo che anche a Catania debba esser tenuta in ambiente riparato almeno in inverno, vuole substrato sempre umido ma senza ristagni prolungati e frequenti nebulizzazioni. Luce abbondante.
L’acqua per le carnivore citate deve esser sempre non calcarea (distillata o piovana)e i concimi non sono necessari.
Tienici informati su come vanno le semine! 🙂
Dimenticavo: il substrato deve essere a base di torba, meglio se con l’aggiunta di un inerte come la perlite o il ghiaino di quarzo per circa 1/3 del totale. Per le nepenti è meglio aumentare la dose di inerte.
Scritto Da – giovannib on 25 Febbraio 2008 18:40:19
quote:
e che mi dici dei semi delle piante carnivore? posso comprarli con tranquillità o come quelli della vaniglia richiedono cure particolari?
Non ho mai acquistato semi di carnivore da internet, purtroppo ho sentito dire di diverse cantonate a proposito, ma posso dirti che la semina delle varie Drosera e della Dionaea è molto semplice ed ha alta percentuale di germinazione. Basta seminare in torba acida spargendo i semi sulla superficie, mantenere abbondante e costante acqua non calcarea nel sottovaso e molta luce. I semi di alcune possono richiedere vernalizzazione, cioè un periodo di conservazione in un luogo freddo che simuli i rigori dell’inverno previa semina, ad esempio quelli delle sarracenie che non ho mai provato.
L’Asplenium nidus è abbastanza tosto, ma il Microsorum musifolium è originario di Malesia e Nuova Guinea… sarebbe interessante se ci tenessi informati sulla sua coltivazione all’aperto a Roma 😉
Non lo so con certezza ma non credo. In compenso è adattissima alla vita in appartamento 🙂
Non sono un esperto in fruttiferi, però ti consiglio di seminare i frutti tropicali che trovi in vendita comunemente come l’avocado, la papaya, il litchi e il mango direttamente dai semi che trovi al loro interno. Anche il ciuffo dell’ananas se piantato può originarne la pianta 😎
Grazie Pierto e Lilio, sono meravigliose 😮 !! Gran bel genere! E si aggiungono piante alla lista delle agognate…
🙂
Grazie Mille Pietro!
Sei stato il primo a cui ho pensato nel momento in cui è sorto il quesito, grazie ancora 🙂
Però come dici giustamente le preferenze son soggettive, dunque sarei grato a chiunque avesse altri suggerimenti 😀
Scritto Da – giovannib on 17 Novembre 2007 19:53:34
Che meraviglia, entusiasmante!
Le foglie sono magnifiche, ma anche il fiore non scherza 😛