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    SergioPosts: 671
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      10 Aprile 2008 alle 9:25 - Views: 1077 #35737

      Grazie a Orazio e Caio per il benvenuto.
      Vorrei solo aggiungere che nell’elenco che ho fatto non ho volutamente riportato specie di generi “classicamente” resistenti come Brahea, Sabal nonchè Livistona australis , decipiens e nitida che, in quanto a resistenza al freddo, devono essere prese in considerazione prima delle altre.
      Proverò ad inviare qualche foto però,amici miei, diciamoci la verità,qui a farci sognare deve essere Pietro col suo giardino da Mille e una Notte!Voi non avete idea delle specie di palme che coltiva! Pietro rimaniamo in fervida attesa che tu ci dica qualcosa in proposito.

      SergioPosts: 671
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        9 Aprile 2008 alle 19:40 - Views: 1077 #35733

        Ciao Ale,
        ovviamente le specie che ho elencato vanno messe in terra come minimo quando hanno le foglie ben caratterizzate. Se le metti a livello di “seedlings” rischi di perderle tutte.In genere più la palma è grande e maggiore è la resistenza al freddo.
        Dal momento che hai aperto un nuovo capitolo, posso parlare anche di Syagrus.E’ un genere che mi piace molto per cui nel tempo ho cercato di trovare e quindi di provare all’aperto le varie specie.
        Allora, sono risultate resistenti all’aperto a Sabaudia le seguenti specie:

        – S. romanzoffiana
        – S. flexuosa
        – S.cearensis
        – S. oleracea
        – S. coronata (non sono sicuro che sia proprio quello. I semi sono stati presi ai Fairchild Tropical Garden di Miami).
        – S.yungasensis
        – S. pseudococos
        – S. x costae
        – Ho all’aperto anche un’altra specie non meglio definita.
        Tutte queste specie resistono al freddo invernale. Qualcuna si bruciacchia un pò sulle foglie più esterne ma (come lo pseudococos) ma niente più.
        Mi farebbe piacere sapere quali Syagrus sia tu che altri state coltivando. Saluti.

        P.S.
        Sono pronto a inviare le foto ma in questo Forum mi sembra un pò complicato

        SergioPosts: 671
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          8 Aprile 2008 alle 15:07 - Views: 665 #35715

          Ciao Ale,
          siamo posizionati a breve distanza con i nostri giardini e quindi abbiamo problemi simili.Posso provare a darti qualche suggerimento relativamente a qualche specie che ho già provato positivamente all’aperto a Sabaudia:
          – Caryota urens
          – Caryota ochlandra
          – Caryota obtusa
          – Caryota sp. solitaire
          – Wallichia disticha
          – Phoenix pusilla
          – Phoenix rupicola
          – Chambeyronia macrocarpa
          – Livistona mariae rigida
          – Livistona saribus
          – Livistona muelleri

          Ci sone anche alcune specie di Syagrus per le quali però forse è più opportuno aprire un nuovo capitolo.

          SergioPosts: 671
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            7 Aprile 2008 alle 19:31 - Views: 661 #35712

            Complimenti Ale, vedo che sei intenzionato a fare le cose serie. Con le palme bisogna sempre provarci, qualcuna ce la farà sicuramente.

            SergioPosts: 671
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              7 Aprile 2008 alle 18:06 - Views: 661 #35710

              Ciao Daniele,
              grazie per il benvenuto!Se non sbaglio stai a Cagliari e quindi non hai praticamente problemi per temperature sotto zero. Il problema con le Archontophoenix sta tutto nelle temperature anche di poco sotto lo zero se il clima non è secco. In questo caso l’acqua depositata sulle foglie gela bruciandole.L’estetica viene un pò rovinata e bisogna aspettare l’estate successiva per tornare a vedere una palma piacevole nell’aspetto.A Cagliari puoi coltivare anche altre specie interessanti. Saluti,
              Sergio

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                7 Aprile 2008 alle 17:53 - Views: 762 #35709

                Ciao Giuseppe,
                bentrovato nel Forum. In tutta sincerità devo dire di non aver trovato differenze nella resistenza al freddo tra cunninghamiana e var. illawarra.Quest’ultima è un pò più rapida nella crescita ma ritengo che questo non sia significativo, ci può essere una naturale differenza tra individuo e individuo. Saluti,
                Sergio

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                  7 Aprile 2008 alle 17:45 - Views: 761 #35708

                  Ciao Ale,
                  ho un giardino molto piccolo ma è letteralmente pieno di palme, sta diventando una jungla.Pietro ha creato una nuova unità per misurare la distanza tra le palme: il “Quercellini” che è il mio cognome e quando, scherzando, mi dice che ha piantato una palma ad un “Quercellini” da un’altra, intende dire che è assurdamente vicina ad un’altra palma.
                  Hai in coltivazione qualche palma non comune?

                  SergioPosts: 671
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                    7 Aprile 2008 alle 17:33 - Views: 761 #35707

                    Ciao Pietro,
                    grazie per le tue gentili parole, ma per le palme sai bene che rimani sempre il mio maestro e punto di riferimento!
                    Vorrei chiederti se puoi spendere qualche parola sulle altre specie del gnere Archontophoenix che hai in giardino. Come si sono comportate quest’inverno?

                    SergioPosts: 671
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                      7 Aprile 2008 alle 11:13 - Views: 762 #35703

                      Ciao Ale,
                      grazie a te ed a tutti per il benvenuto.Nel giardino di Sabaudia ho sette A. cunninghamiana ormai adulte ma non ancora fruttificanti, una A. alexandrae con un tronco di circa 40 cm., una A. cunninghamiana var. illawarra adulta, una A. purpurea (ex Mount Lewis)messa in terra la scorsa estate.Perchè così tante Archontophoenix? Perchè amano l’umidità e l’acqua e Sabaudia è un posto molto umido e nel sottosuolo c’è acqua a volontà. Pertanto a Sabaudia crescono molto bene e rapidamente. Danno, come diciamo spesso, “soddisfazione”.
                      La cunninghamiana è senza dubbio la più rustica, tuttavia devo dire che non ho trovato significative differenze con l’alexandrae, soltanto una maggiore lentezza di crescita da parte di quest’ultima. La illawarra mi ha un pò sorpreso per la rapidità di crescita.
                      La purpurea che nella zona di origine è distribuita in aree montane fino a 1350 m. di altitudine,è stata quasi un flop: alla fine dell’inverno ha tutte le foglie bruciate meno quella emergente.
                      Tra le cunninghamiane una viene dai semi di Pietro ed è , a mio avviso,quella in assoluto più rustica, quasi non ha subito bruciature in inverno.Può darsi che la pianta madre a Palermo abbia assorbito nel proprio DNA la resistenza al clima mediterraneo e qundi l’abbia trasmessa alla discendenza. Ovviamente è solo un’ipotesi.
                      Hai qualche Archontophoenix in coltivazione?
                      Eventualmente dove?
                      Saluti,
                      Sergio

                      SergioPosts: 671
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                        7 Aprile 2008 alle 9:32 - Views: 764 #35701

                        Facendo riferimento all’esperienza non proprio positiva fatta con l’A. purpurea,vorrei dire che le palme di montagna o comunque distribuite in una fascia al di sopra dei 600 m., quasi sempre ci deludono.Ci aspettiamo che siano più resistenti al freddo delle specie di pianura ed invece molto spesso per un motivo o per un altro (anche per il tipo di terreno)ci deludono.Pensiamo ai Ceroxylon,all’Oraniopsis appendiculata, al Lepidorrhachis mooreana, alla Prestoea montana, qualcuno è mai riuscito a coltivarli ed a tenerli in vita per più di 4 o 5 anni? Che ne pensate?

                        SergioPosts: 671
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                          6 Aprile 2008 alle 18:58 - Views: 761 #35697

                          Ciao Pietro,
                          grazie per la tua preziosa assistenza.Vorrei salutare tutti perchè sono appena entrato nel Forum. E’ sempre un sogno il tuo giardino, Pietro.A proposito di Archontophoenix, vorrei dirti che la cunninghamiana nata da un semme della tua palma e portata a Sabaudia da Ubaldo,risulta più resistente al freddo di quelle che avevo già, durante l’inverno si bruciacchia di meno. Invece la purpurea che ha passato il primo inverno all’aperto e dalla quale mi aspettavo una notevole resistenza al freddo, è ridotta maluccio pur essendo ancora viva. Maxima, tuckeri e myolensis sono ancora piccole e stanno ancora in serra.Cercherò di mandare una foto quanto prima. Saluti,
                          Sergio