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  • 25 Agosto 2008 alle 11:28 #4427

    Una piccola premessa, per scusarmi con alcuni amici del forum, in quanto con dei messaggi privati avevo in precedenza annunciato l’uscita di un post specifico al problema della Paysandia nel Lazio, purtroppo per problemi di tempo, sono riuscito solo ora ad inserirlo, spero comunque di fare lo stesso cosa gradita.

    PAYSANDISIA ARCHON :

    Per chi conosce bene gli ultimi problemi che affligono le nostre amate palme, il nome sicuramente non è una novità, mentre per i più la Paysandia non è conosciuta, oscurata dal suo noto “collega” Rhyncophorus ferrugineus.
    Entrambe le specie comunque, nel loro stato larvale aggrediscono “quasi esclusivamente le palme” cibandosene, sino alla morte del soggetto aggredito.
    Io, purtoppo conosco bene la Paysandia, in quanto sono oggetto di un infestazione inziata quasi in sordina due anni fa.
    nonostante i rimedi casalinghi di contrasto, quest’anno l’attacco e esploso in forma molto pesante.
    In questi Tre anni, da profano e per quanto possibile ho cercato di comprendere le abitudini, i ritmi e le esigenze di tale Lepidottero, questo al fine di contrastarlo nella sua fase di espansione.
    Premetto che non sono un sperto in botanica, ne tanto meno ho le possibilità di monitorare h 24 il soggetto, però posso concludere che la Paysandia è meno aggressiva del Rhyncophorus, in quanto riesce a debellare una Palma in 4 o 6 generazioni (variabile per tipo di palma aggredita),e non in una come il punteruolo rosso, questo fattore permette quindi di impostare una lotta sistematica per la difesa della pianta oggetto di attacco.
    Posso affermare che quando il Lepidottero si “impianta” in una zona, prima di spostarsi, infesta sistematicamente tutte le piante vicine, con uno schema diciamo “ a raggi concentrici”.
    Nel corso dell’anno ho notato che qui a Roma, la Paysandia riesce a compiere dai due a tre cicli riproduttivi, e parimenti nella pianta attaccata si ritrovano in estate tutte le generazioni attive al momento (Uova, piccole, medie e grandi larve).
    Lo scorso hanno avevo creato nel forum un post specifico (SOS Palme), dove avevo inserito alcune foto con la prova di disinfestazione casalinga effettuata su due Trackicharpos.
    L’azione consisteva nel pulire la nota peluria del tronco e nello scovare alla base delle ascelle fogliari i soggetti pronti per diventare crisalide, all’epoca ne avevo tolte 36 sull’individuo più piccolo e 33 su quello più grande, ed erroneamente pensavo di aver debellato il parassita, ed invece sbagliavo, quest’anno ho notato che ci sono state nuove aperture sul tronco, sono le seconde o terze generazioni che si sono maturate.
    Infatti più sono piccole le larve è più tendono a percorrere verso l’interno del tronco, poi verso la loro “maturazione” tendono a disporsi nella parte più esterna del tronco per diventare crisalide e poi maturare in farfalla.
    E’ da segnalare comunque che le larve che sono negli strati più esterni della palma, a volte escono per nutrirsi delle foglie, io ho riscontrato un caso dove sono riuscito a catturare due larve al primo stadio in una Chamaerops nel tardo pomeriggio, mentre alcuni amici mi dicono che le uscite sono prevalentemente notturne, resta il fatto che uno dei segnali validi per capire se la palma è sotto attacco di Paysandia è che le foglie pre- o apicali risultano mangiate come se forate da una “bucatrice automatica” .
    I comportamenti della Farfalla:
    Risulta molto attiva nelle ore calde della giornata (dalle ore 9,00 alle ore 18,00) con condizioni di bassa umidità.
    La più o meno umidità sposta di circa un ora il periodo di attività della stessa, le ore che precedono la loro massima attività, la Farfalla le passa in uno stato di torpore, chiuse e mimetizzate in una zona d’ombra, mentre nelle ore più calde, svolazzano ripetutamente in un raggio di circa 20-30 metri dalla pianta ospite in cerca di accoppiamenti ed ovo deposizioni, questa fase dura circa una ventina di giorni.
    Gli svolazzamenti, si ripetono almeno due volte l’anno, anche tre se la stagione è particolarmente calda e lunga, come lo scorso anno.
    Il resto dell’anno, quando le temperature virano sotto i 20 °C, le larve iniziano un pre-letargo diminuendo la loro attvità, per ripendere in primavera il loro normale ciclo.
    Lo scorso anno avevo anche indicato nel post che la Paysandia aveva nel suo “menu” alcune preferenze, infatti aveva aggredito e risparmiato alcune specie, purtroppo l’elenco è tutto da rifare.
    Ho notato che fuori dal suo areale di origine (Sud_America: Brasile Argentina Uruguay) la Paysandia, non si limita ad aggredire le palme autoctone del Sud America (Butia Trithrinax), ma varia e non di poco la sua dieta, senza uno schema ben preciso, inserirò in ordine di preferenza le varietà sin’ora attaccate :
    Trakicharpos, Chamaerops, Phoenix, Tritrinhax, Livinstonia, Sabal, Jubea, Syagrus e notate bene, Beacuarnea Recurvata.
    Per le Phoenix, al pari del Ryncophorus predilige gli esempalri maschili, le Butie al momento non sono state ancora aggredite, ma penso che questo è un particolare che non fa testo, lo ritengo un mancanto attacco per questioni di “tempo” e non di “dieta”.
    Per come si evince la Beaucarnea ha avuto un solo attacco, ma questo è il segno che la Paysandia aggredisce a 360° tutte le monocotiledoni, ripeto la Paysandia è meno aggressiva del Rhyncophorus, ma non è un parassita da sottovalutare, in quanto se lasciato operare porta comunque le Palme ad una morte certa, con un alta possibilità di espansione dovuta alla sua alta adattabilità “alimentare”.
    Per quanto concerne i focolai, per le mie informazioni il lepidottero e diffuso lungo la Riviera Adriatica (AN-MC-AP-TE) nella parte sud-east dei Castelli Romani, ed ho letto su internet che ci sono state segnalazioni nella zona del Pistoiese in Toscana, a tal proposito se qualcuno ha informazioni esatte circa la distribuzione del Lepidottero è pregato di contribuire al forum al fine di avere un quadro chiaro dell’esatta estensione del fenomeno.
    Inserirò alcune foto della Paysandia Archon nei suoi vari stadi e atteggiamenti, al fine di renderLa riconoscibile ai più, questo per evitare lo stupore che avevo avuto 3 anni fa, nel notare in giardino questa nuova e splendida varietà di Farfalla, ma di rendervi edotti di iniziare una lotta a protezione delle vostre e delle Palme altrui.

    Nido di Paysandia su trakicharpos :

    Larva di Paysandia :

    Larve di Paysandia dietro attaccatura folgiare di Trakicarpos :

    nuove Esuvie, con foro di una vecchie “consorella” su Foglia di Phoenix Canariensis.

    Farfalla di Paysandia in piena attività (ore centrali della giornata)NOTARE BENE LA COMPOSIZIONE, HA QUATTRO ALI, LE PIU’ GRANDI ESTERNE DI COLORE MARRONE SCURO SFUMATO (usate per mimetizzarsi nelle ore di riposo)E DUE ALI INTERNE PIU’ PICCOLE E VARIAMENTE COLORATE.

    Farfalla Paysandia vista dal fianco:

    Farfalla di Paysandia mimetizzata, in condizioni di riposo. In questa condizione, si può provare una cattura manuale , in quanto sono molto lente nei riflessi e nei movimenti, le uniche difficoltà sono nel visualizzarla, in quanto hanno un mimetismo quasi perfetto, non a caso la Farfalla è posatta su Cordylina Atroporpurea, è per loro prediletta per il colore delle foglie simile q quello delle loro ali esterne (OTTIMA TRAPPOLA NATURALE PER LA CATTURA MANUALE).

    Per per forza di cose ho dovuto cambiare strategia, mettendo in atto a metà Luglio con l’auslio di una Sevices specializzato, una lotta integrata composta da endoterapia ed infiltrazioni radicali ed apicali.
    Sò che ci sono diverse scuole di pensiero circa la riuscita o meno degli interventi in endoterapia, ma giunti a questo punto, non mi rimanevano che due strade, abbattere tutte Palme attaccate (Tre per l’avanzato grado di infestazione sono già state abbattute e distrutte), oppure incorciare dita, braccia, gambe ecc. e sperare nella buona riuscita dei trattamenti.
    Allo scopo ho inserito alcune foto dei trattamenti occorsi, alle diverse specie trattate.

    Foratura di Phoenix Canariensis (Il foro è unico e lungo circa il 70-75% del diametro dell’esempalare da trattare)

    Foro completato, prima dell’inserimento della valvola di ritenuta.

    Inserimento valvola di ritenuta.

    Fase di trattamento su Phoenix Canariensis

    Trattamento di Livisntonia Decipiens.

    Trattamento su Jubaea Chilensis.

    Non chiedetemi i principi attivi utilizzati per l’endoterapia in quanto non li conosco, posso solo aggiungere che l’immissione dei prodotti (peche è un mix di tre composti) avviene a pressione atmosferica, il protocollo è quello della Harbor_jet, questo per i grandi esemplari, mentre per i piccoli esemplari si è proceduto con irrorazioni radicali è se possibile anche apicali, composte da fertilizzante (Glucophoenix) dai costi proibitivi come quasi tutto del resto, con l’aggiunta di (Decis o Reldan).
    Spero di esser stato utile a qualcuno.

    Invito a contribuire al post in maniera attiva, senza aggiungere commenti forvianti al tema, per non appesantire inutilmente il tutto.

    Nel ringraziarvi saluto, caio.

    Scritto Da – caio il 25 Agosto 2008alle ore 11:33:20

    Salvo.aPosts: 507
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      2 Novembre 2009 alle 14:25 - Views: 450 #36746

      quote:


      Ottimo contributo Salvo, il problema è come irrorare regolarmente (almeno una volta ogni 20 – 30 gg.)le chiome a 8 – 10 metri di altezza.
      Invece dei predatori naturali del luogo d’origine si riesce a saperene qualcosa in più ?
      Grazie, saluti caio.


      Ciao Claudio

      Ho chiesto all’amico Argentino Josè Grassia nick in rete Pindo , le informazioni da te richieste, il quale con grande gentilezza e disponibilità si è prestato a dare, e sta cercando di approfondire con professionisti locali.

      In merito ai predatori naturali trattasi di uccelli dal becco lungo ed incurvato ghiotti e specializzati nel mangiarsi larve di insetti , il loro nome non è chiaro in quanto vengono identificati e riconosciuti dai contadini locali delle zone dove ha avuto origine il focalaio e non da conoscitori scientifici, ma con ogni provabilità arriverà a breve visto che Josè sta approfondendo , comunque mi ha inviato due foto dell’uccello di cui auspichiamo la presenza in Italia per aiuto, che posto di seguito

      una informazione importante è che le larve nei luoghi di orgine muoiono quando le temperature si abbassano sotto i 5° , ragione per cui in queste zone non ha una grande diffusione essendo normale raggiungere questi livelli , in merito mi sorge una domanda ma nella tua zona non si arriva per periodi prolungati al disotto di queste temperature ??

      Ma la informazione più importante che testimonia Josè , è l’utilizzo di un insetticida che ha dato ottimi risultati in sud america contro la Paysandia che è il TEMIK prodotto dalla bayer, trattasi di un insetticida fortemente tossico che si interra alla base della palma da trattare, e che per via radicale si diffonde anche nella parte aerea , consentendo cosi che tutti gli insetti che verranno a contatto con la palma moriranno se cercano di mangiarla o pungerla.

      Precauzione da tenere fortemente in evidenza è che questo prodotto, che non sò se è commercializzato e consentito in Europa, non rompe la catena della tossicità quindi gli organismi che vengono a contatto con questo insetticida morendo, contengono tossicità residua che comporta anche la morte di altri insetti,uccelli o animali che toccheranno o mangieranno la carcassa. Questa precisazione per capire cosa può succedere all’uomo motivo per cui bisogna leggere attentamente le precauzioni e trattare l’uso con il massimo delle precauzioni.

      Infine l’amico Josè mi ha fornito degli articoli e studi in lingua spagnola sulla Paysandia che ho visto velocemente e ritengo molto interessanti , tempo permettendo li leggerò e tradurro i pezzi più importanti da inserire sul questo post per completezza, chiaramente avendolo in formato PDF è girabile per email a tutti coloro che lo vogliono leggere in spagnolo.

      Mi preme ringraziare Josè per questo aiuto che ritengo possa essere molto importante per tutti noi Italiani che ci potremmo cimentare con questa piaga , l’ho già segnalato in altri post ma lo rifaccio qui , segnalando il link del suo blog in internet che tutti noi possiamo visitare

      http://www.palmasenresistencia.blogspot.com/

      Saluti
      Salvo

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        2 Novembre 2009 alle 18:00 - Views: 376 #36747

        che io sappia pindo vive nel nord dell’argentina,se quell’ucello dall ‘aspetto tropicale vive nella sua zona(qualche conferma sarebbe gradita) potrebbe benissimo vivere in sud italia,magari sarebbe efficace anche contro il punteruolo quando comincia a bucare le phoenix,

        giuseppe

        sabatoosvaldoPosts: 74
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          2 Novembre 2009 alle 18:36 - Views: 591 #36748

          Temik è un prodotto, a base di Aldicarb, granulare da interrare. Credo che in Italia non sia più autorizzato. Se qualcuno lo trova…. faccia un fischio!!!

          pindoPosts: 197
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            3 Novembre 2009 alle 1:55 - Views: 575 #36749

            quote:


            che io sappia pindo vive nel nord dell’argentina,se quell’ucello dall ‘aspetto tropicale vive nella sua zona(qualche conferma sarebbe gradita) potrebbe benissimo vivere in sud italia,magari sarebbe efficace anche contro il punteruolo quando comincia a bucare le phoenix,

            giuseppe


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              3 Novembre 2009 alle 2:09 - Views: 577 #36750

              quote:


              quote:


              che io sappia pindo vive nel nord dell’argentina,se quell’ucello dall ‘aspetto tropicale vive nella sua zona(qualche conferma sarebbe gradita) potrebbe benissimo vivere in sud italia,magari sarebbe efficace anche contro il punteruolo quando comincia a bucare le phoenix,

              giuseppe


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              Ciao giuseppe

              Escribo en Español ya que no puedo hacerlo en Italiano. Ruego me disculpen y que alguno de vosotros traduzca esta respuesta.

              Nuestro amigo Salvo me ha invitado a participar de esta discucion y lo hago con todo afecto y aprecio.

              respecto al pajaro en cuestion; Giuseppe
              Su nombre es Campylorhampus trochylirostris (nombre comun en Argentina Picapalo colorado). Es endemico a toda la region norte de Argentina, asi como tambien al Paraguay, Uruguay y sur de Brasil.

              La idea de introducirlo en Italia, (en caso de que no se encontrara)no me parece buena ya que estariamos introduciendo una especie que quizas no tenga depredadores y nuevamente pasaria lo mismo que con la Paysandisia.

              Algo similar nos paso en Argentina cuando el Faustino Sarmiento trajo de Europa los Gorriones

              Desde ya que me encuentro a disposicion de todos Uds y aunque no pueda usar el idioma del Dante con fluidez, puedo leerlos y si no les incomoda podria responder en Español o Ingles. Segun les resulte mas comodo a Uds.

              Saluti, Jose

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              delli paoli giuseppePosts: 1139
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                3 Novembre 2009 alle 7:02 - Views: 373 #36751

                una bienvenida y gracias José!
                si sono d’accordo di non introdurre in Italia questo uccello , perché come avete detto ci sarebbe l’introduzione di una specie di predatore.
                di nuovo grazie.
                gracias de nuevo

                giuseppe

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                  3 Novembre 2009 alle 8:51 - Views: 358 #36752

                  Hola Senor Pindo, usted es el bienvenido en foro de tropicamente.
                  Hoy visado su sitio Web personal, muy interesante para nosotros.
                  Gracias a usted para su colaboración, creo que es mejor no entroducir aqui el Picapalo Colorado.
                  Aquì las Paysandisia y el Rincophoro soy el flagelo de nostra palmeras.
                  Muchas gracias de nuevo por sua contribucion.
                  Saludo cordiale de caio.

                  Salvo.aPosts: 507
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                    3 Novembre 2009 alle 12:16 - Views: 450 #36753

                    quote:


                    Ciao giuseppe

                    Escribo en Español ya que no puedo hacerlo en Italiano. Ruego me disculpen y que alguno de vosotros traduzca esta respuesta.

                    Nuestro amigo Salvo me ha invitado a participar de esta discucion y lo hago con todo afecto y aprecio.

                    respecto al pajaro en cuestion; Giuseppe
                    Su nombre es Campylorhampus trochylirostris (nombre comun en Argentina Picapalo colorado). Es endemico a toda la region norte de Argentina, asi como tambien al Paraguay, Uruguay y sur de Brasil.

                    La idea de introducirlo en Italia, (en caso de que no se encontrara)no me parece buena ya que estariamos introduciendo una especie que quizas no tenga depredadores y nuevamente pasaria lo mismo que con la Paysandisia.

                    Algo similar nos paso en Argentina cuando el Faustino Sarmiento trajo de Europa los Gorriones

                    Desde ya que me encuentro a disposicion de todos Uds y aunque no pueda usar el idioma del Dante con fluidez, puedo leerlos y si no les incomoda podria responder en Español o Ingles. Segun les resulte mas comodo a Uds.

                    Saluti, Jose


                    Traduzione

                    Ciao Giuseppe

                    Scrivo in spagnolo non potendolo fare in italiano. Spero mi scusiate e che qualcuno di voi possa tradurre.

                    il nostro amico Salvo mi ha invitato a partecipare a questa discussione e lo faccio con piacere.

                    L’uccello in questione Giuseppe, si chiama Campylorhampus trochylirostris ( nome popolare in Argentina Picapalo colarado ) è presente in tutta la zona nord dell’Argentina ed anche in Paraguay, Uruguay e sud del Brasile.

                    l’idea di introdurlo in Italia ( in caso che non si trovi ) non mi sembra buona, perchè si introducerebbe una specie di cui non si sà, se ha predatori naturali , e quindi si potrebbe ritornare nuovamente alla stessa maniera con la piaga della Paysandisia.

                    Una cosa simile è successa in Argentina quando Faustino Sarmiento ha portato dall’europa i passeri.

                    Da questo momento io sono a disposizione di tutti voi , ed anche se non posso usare con fluenza la lingua dantesca , possa leggerla , e rispondere se non vi crea disagio in inglese o in spagnolo, ditemi voi quale è la lingua per voi più comoda.

                    Saluti
                    Josè

                    Visitate il mio blog http://palmasenresistencia.blogspot.com/ e datemi un commento

                    Scritto Da – salvo.a on 03 Novembre 2009 12:20:42

                    Salvo.aPosts: 507
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                      3 Novembre 2009 alle 12:25 - Views: 448 #36754

                      Caro josè

                      grazie di avere accettato questo invito e di aver partecipato con la tua esperienza e professionalità a questo tema molto importante che mina la nostra passione ed amore comune per le Palme, per quanto mi riguarda puoi scrivere in spagnolo ( che è la tua lingua madre e quindi più comoda per te ) mi faccio onere di tradurre qualsiasi tuo intervento gradito.

                      Benvenuto in Tropiacamente e spero ti si possa vedere qui nel forum italiano con frequenza.

                      saluti
                      Salvo

                      Scritto Da – salvo.a on 03 Novembre 2009 12:26:50

                      pietropuccio
                      Partecipante
                      Posts: 3130
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                        3 Novembre 2009 alle 17:53 - Views: 316 #36755

                        Grazie a Salvo per aver segnalato l’interessantissimo blog di José e un benvenuto a José ed alla sua grande passione ed approfondita conoscenza delle palme.

                        Pietro Puccio
                        Palermo
                        Zona climatica 9b (USDA)
                        Temperato subtropicale (Koppen)

                        Pietro
                        Palermo
                        Zona (USDA) 9b
                        https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                        roberto brunoPosts: 302
                          • 18Topic
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                          • 320Post totali
                          3 Novembre 2009 alle 18:18 - Views: 482 #36756

                          Benvenutos Josè,e molte grazias a Salvo per el suo esforzo. 😀 😀 😀 Circa la preoccupazione di Josè a proposito dell’introdurre specie che non abbiano predatori naturali,mi sento di tranquillizzarlo:in Italia è la stagione della caccia e si spara a tutto ciò che vola,sia esso un Tordo o un Campylocoso.

                          pindoPosts: 197
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                            4 Novembre 2009 alle 0:54 - Views: 575 #36757

                            Gracias a todos ustedes por la bienvenida y espero poder serles de utilidad, como asi tambien aprender muchas cosas en este foro

                            Tambien agradezco la gentileza de quienes escriben en español
                            Un abrazo cordial
                            Jose

                            Visit my site
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                            sabatoosvaldoPosts: 74
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                              11 Novembre 2009 alle 17:52 - Views: 593 #36758

                              Aggiungo la documentazione fotografica relativa all’abbattimento del primo esemplare attaccato da paysandisia nel mio comune. Vorrei farvi notare una cosa che mi ha impressionato e che si nota nell’ultima foto; praticamente la larva è arrivata alla base del tronco, al livello del terreno, partendo dall’apice vegetativo. Non lo avrei mai potuto immaginare. Poi mi chiedo come mai, pur non trovando all’interno numerose larve e tunnel, la pianta sia morta. Posso capire il punteruolo, che produce decine o centinaia di larve, ma qui sono davvero poche.
                              Qualcuno che ha abbattuto esemplari infestati ha notato qualcosa di simile?






                              pietropuccio
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                                11 Novembre 2009 alle 18:14 - Views: 321 #36759

                                Ciao Osvaldo,
                                grazie per la documentazione fotografica; purtroppo basta una sola larva ad uccidere una palma, se riesce a “centrare” il meristema, che è una piccola massa di cellule, unico punto di crescita della pianta.

                                Pietro Puccio
                                Palermo
                                Zona climatica 9b (USDA)
                                Temperato subtropicale (Koppen)

                                Pietro
                                Palermo
                                Zona (USDA) 9b
                                https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/