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  • 12 Giugno 2008 alle 15:52 #3697

    Ciao a tutti, mi chiamo carmen, mi sono appena iscritta avete un forum splendido, molto ricco di informazioni. 🙂 Mi sono letta tutto sulla passiflora ma non mi sono ancora chiare delle cose.
    Ho comprato ieri una passiflora, non conosco la specie, ha tanti boccioli ma ancora chiusi (magari quando sbocciano mi darete una mano con l’identificazione 😀 ).
    Mi sembra di aver capito dalle monografie che per avere i frutti devo avere due piante diverse. Come mai? Se il fiore ha sia gli organi maschili, che femminili, non dovrebbe essere autofertile?
    Anche sulla potatura ho dei dubbi 😡
    Ho letto che fiorisce sui nuovi rami, quindi va potata drasticamente. Questo significa che una volta che mi ha ricoperto tutta la rete devo rasarla tutta, altrimenti niente fiori l’anno successivo?
    E quando va potata? A settembre, finita la fioritura?

    Avrei tante domande ma sono già stata troppo prolissa 😀
    Grazie a tutti

    marcoPosts: 31
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      13 Giugno 2008 alle 12:03 - Views: 789 #28702

      per i frutti è sufficiente una pianta.
      La potatura, a mio avviso, non è necessaria, se non per sopperire all’invadenza delle piante.
      saluti

      Elio Gulino
      Partecipante
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        13 Giugno 2008 alle 20:21 - Views: 744 #28703

        … Mi sono letta tutto sulla passiflora ma non mi sono ancora chiare delle cose…. non conosco la specie, ha tanti boccioli ma ancora chiusi (magari quando sbocciano mi darete una mano con l’identificazione 😀 ).
        Mi sembra di aver capito dalle monografie che per avere i frutti devo avere due piante diverse. Come mai? Se il fiore ha sia gli organi maschili, che femminili, non dovrebbe essere autofertile?
        Anche sulla potatura ho dei dubbi 😡
        Ho letto che fiorisce sui nuovi rami, quindi va potata drasticamente. Questo significa che una volta che mi ha ricoperto tutta la rete devo rasarla tutta, altrimenti niente fiori l’anno successivo?
        E quando va potata? A settembre, finita la fioritura?….

        [/quote]

        Innanzitutto sarebbe opportuno che ci dicessi in quale zona ti trovi e se coltivi la Passiflora in vaso o in piena terra; in merito all’identificazione, se non inserisci una foto del fiore (e/o anche delle foglie) sarà molto difficile ottenere risposte serie. .
        Quando parli di “monografie” ti riferisci a quella del Forum? In tal caso ti suggerisco di leggere meglio e più attentamente nella sez. Monografie (accertandoti che siano evidenziate “tutte le discussioni”) il cap.3° – Coltivazione, sub e)potatura e sub g) impollinazione; vedi anche il cap.3° – interventi.
        Ritengo che troverai tutte le risposte alle tue domande; in caso contrario chiedi ancora e….. ti sarà risposto .
        Una opportuna precisazione: quanto ho scritto nella Monografia non ha la pretesa di essere il Vangelo , ma è soltanto il frutto delle mie esperienze in tanti anni di coltivazione della Passiflora, sia attraverso letture che, principalmente, attraverso una lunga serie di successi e…fallimenti

        monellaPosts: 89
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          13 Giugno 2008 alle 20:42 - Views: 759 #28704

          ciao sono Silvana.scrivo riguardo alla passiflora.io ho tenuto 2 Pas.Elliot Gold mi stavano fuori anche d’inverno mettevo solo delle foglie secche in autunno e basta.non le ho mai potate hanno sempre fiorito e fatto i frutti.le ho tolte perchè ho dovuto togliere le aiuole. ora ho una pass. rossa in vaso è piena di fiori e farò l’esperimento di tenerla fuori quest’inverno tenuto conto che abito al confine con la Valle d’ Aosto sono abbastanza fortunata perchè sono in una zona riparata.PERO’!!!!!la coprirò con tessuto non tessoto come faccio con i rincospermi jasminoides. a proposito sono riuscita a salvarli facevano foglie rosse in continuazione poi sul mio libro ho letto che succede quando c’è un fungo.vi scriverò come si chiama la mia pass:è rossa ma non mi ricordo più il nome.un saluto a tutti voi del Forum

          comacchio silvana

          Raul3Posts: 29
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            13 Giugno 2008 alle 23:12 - Views: 753 #28705

            Ciao Carmen, di solito le passiflore più facili che trovi nei vivai sono la incarnata, e passiflora cerulea. Che sono anche le più rustiche e più resistenti al freddo. Per sapere tutto quello che vuoi sulla pasifflora ti consiglio di guardare questo sito.
            http://www.passiflora.it/
            Ciao 😉

            monellaPosts: 89
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              14 Giugno 2008 alle 10:34 - Views: 753 #28706

              Ciao Raul e grazie anche da me.Quello che ci hai dato è una vera manna.ti auguro una buona giornata.Silvana

              comacchio silvana

              uathachPosts: 4
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                16 Giugno 2008 alle 14:04 - Views: 976 #28707

                Ciao a tutti e grazie per le risposte 🙂
                Sono di Milano e coltivo la passiflora in vaso. Ho letto le monografie di questo forum, ma credo di aver capito che l’impollinazione artificiale serve per ottenere degli ibridi e non dei frutti.
                Comunque marco è stato chiaro nella risposta, ho capito 🙂

                Venerdì mi è sbocciato il primo fiore e credo si tratti di passiflora careulea, prossimamente posterò una foto per avere conferma.

                Ma i frutti della careulea si possono mangiare?

                pietropuccio
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                  16 Giugno 2008 alle 21:23 - Views: 510 #28708

                  quote:


                  Ho letto le monografie di questo forum, ma credo di aver capito che l’impollinazione artificiale serve per ottenere degli ibridi e non dei frutti.
                  Comunque marco è stato chiaro nella risposta, ho capito 🙂


                  Forse no. 🙂 🙂

                  Pur ricordando bene quanto scritto da Elio, per puro scrupolo sono andato a rileggere quanto da lui scritto in merito e mi sembra perfettamente chiaro ed inequivocabile:

                  Va ricordato, infine, che alcune specie sono autoincompatibili, e, pertanto, il polline deve essere raccolto dal fiore di un’altra pianta della stessa specie

                  E successivamente:
                  Semina:
                  Anche se presenta delle difficoltà per la reperibilità dei semi e per la difficoltà degli stessi a germinare, è l’unica che consenta di ottenere nuove specie (rispetto a quelle già possedute) e più piante (della stessa specie) di clone diverso, condizione questa indispensabile per quelle specie autoincompatibili (circa il 90%) dalle quali si voglia ottenere frutti!

                  E’ sottolineato due volte “della stessa specie” e quindi non riguarda, in questo contesto, la creazione di ibridi, ma proprio la produzione di frutti. Inoltre non riguarda tutte le specie, ma (buona) parte.

                  Marco nella sua risposta credo si riferisca al caso della caerulea che è autocompatibile e che purtroppo per essere tra le più rustiche e più coltivate, specie al nord Italia, è considerata non una, ma la passiflora. In realtà la maggioranza delle specie di passiflora è autoincompatibile e quindi per fruttificare deve ricevere il polline di un altro individuo della stessa specie, ma di clone diverso, cioè non ottenuto dallo stesso per talea, margotta, propaggine, meristema.
                  Se, come sembra, la tua è una caerulea, allora non hai problemi, ma è un caso particolare, la situazione generale, non cambia.

                  Precedentemente tu hai posto una domanda molto interessante:

                  “Se il fiore ha sia gli organi maschili, che femminili, non dovrebbe essere autofertile?”

                  Sì, spesso lo è, e spesso no. Io me lo spiego in modo terra-terra (del resto siamo giardinieri), nella speranza che qualche botanico/biologo passi e ce lo chiarisca scientificamente.

                  A tutti è noto che matrimoni tra consanguinei sono da evitare perché aumenta il rischio di comparsa nella discendenza di malattie genetiche di cui i genitori sono portatori sani, e che tare genetiche sono maggiormente presenti in popolazioni ‘chiuse’. Grossolanamente (molto) qualcosa di simile può succedere con l’autoimpollinazione. A quanto pare la natura cerca in molti modi di evitare ciò, anche se non sempre, ed il massimo lo ha fatto ‘inventando’ le piante dioiche, quelle cioè che hanno fiori solo maschili o solo femminili su individui diversi. Ma anche tra le monoiche la natura ha inventato molti trucchi per far sì che un fiore venga fecondato dal polline proveniente da un’altra pianta. Per es. facendo sì che lo stigma sia ricettivo in tempi diversi dalla maturità del polline. Oppure producendo in tempi diversi nella stessa infiorescenza prima ad es. fiori con gli organi maschili atrofizzati e successivamente fiori con gli organi femminili atrofizzati (classico esempio il ben noto banano). Oppure ancora posizionando il polline dal lato opposto allo stigma in modo che mai possa cadervi casualmente (le orchidee tanto per non far nomi). E così via.
                  Quale sia la strategia inventata per rendere buona parte delle specie di passiflora autoincompatibili, non so, ma c’è.

                  Pietro Puccio
                  Palermo
                  Zona climatica 9b/10a (USDA)
                  Temperato subtropicale (Koppen)

                  Pietro
                  Palermo
                  Zona (USDA) 9b
                  https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                  marcoPosts: 31
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                    17 Giugno 2008 alle 9:11 - Views: 789 #28709

                    di quelle che ho io sono sicuramente autocompatibili la incense, la tulae (ma di questa la fruttificazione non mi è mai giunta a termine) e se non mi sbaglio la tucumanensis.

                    uathachPosts: 4
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                      17 Giugno 2008 alle 9:49 - Views: 977 #28710

                      Allora avevo capito male, scusate. 🙂
                      Quindi il 90% delle passiflore sono autosterili. 😮

                      Grazie per la pazienza e la risposta molto esaustiva, ora tutti i miei dubbi sono chariti.

                      Volovo chiedere una cosa: io coltivo cactacee e di solito, per queste piante, nel caso in cui la pianta sia dioica ma autosterile si ricorre ad un trucco, chiamiamolo così. Si impollina la pianta da cui si vogliono ottenere i semi con una qualsiasi che si ha a disposizione, si aspetta qualche ora e si applica sullo stigma il polline prodotto dallo stesso fiore che, non essendo più riconosciuto come estraneo o incompatibile, potrà germinare.
                      Funziona anche con le passiflore, che voi sappiate?

                      Allego la foto della mia passiflora, mi confermate che sia una careulea?

                      grazie mille

                      Elio Gulino
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                        17 Giugno 2008 alle 12:48 - Views: 745 #28711

                        quote:


                        di quelle che ho io sono sicuramente autocompatibili la incense, la tulae (ma di questa la fruttificazione non mi è mai giunta a termine) e se non mi sbaglio la tucumanensis.



                        La tua Incense ha, nelle vicinanze, piante di Caerulea e/o di Incarnata ?
                        Te lo chiedo perchè il grande J.Vanderplank nel suo libro la definisce “self-sterile”; la mia, che ho in piena terra da oltre dieci anni, fruttifica abbondantemente perchè è circondata da piante di Caerulea e di Incarnata; una pianta ottenuta dalla mia Incense (pollone), che ho dato a Pietro Puccio (che non ha nè Caerulea , nè incarnata), pur fiorendo ogni anno alla grande, non ha mai fruttificato!
                        Al contrario, la P. Inspiration (il tetraploide creato dal dr. Fisher con gli stessi genitori dell’ Incense per eliminare il problema del virus (v. il mio messaggio : “P. Inspiration”), come ho scritto parrebbe essere autocompatibile!! Misteri della Natura!!!!!
                        Per quanto riguarda la P.tulae, poichè siamo in presenza di un subgenus “Decaloba”,i cui componenti sono quasi tutti autocompatibili, sicuramente otterrai dei frutti; per la P.tucumanensis (subgenus Passiflora, da alcuni identificata come P.naviculata), non ti so dare alcuna conferma non avendola mai avuta, nè ho trovato notizie in merito nei miei “sacri Testi”.

                        pietropuccio
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                          17 Giugno 2008 alle 13:22 - Views: 510 #28712

                          quote:


                          … cactacee e di solito, per queste piante, …. si ricorre ad un trucco, chiamiamolo così. Si impollina la pianta da cui si vogliono ottenere i semi con una qualsiasi che si ha a disposizione, si aspetta qualche ora e si applica sullo stigma il polline prodotto dallo stesso fiore che, non essendo più riconosciuto come estraneo o incompatibile, potrà germinare.


                          Non conosco questo metodo, ma mi suona piuttostro strano, la maggioranza delle cactacee non è autosterile, ma l’autoimpollinazione, per i motivi detti prima, è fortemente ostacolata e qundi è un evento molto raro. Il sistema è fondamentalmente quello citato per primo, cioè quello di non far coincidere i tempi in cui lo stigma è ricettivo con quelli in cui il proprio polline è maturo, i fiori vengono quindi fecondati dal polline di altri fiori grazie al vento o insetti pronubi. Se sullo stigma si deposita contemporaneamente il polline di un altro fiore e quello del proprio, casualmente maturo, la natura ha adottato un altro metodo per scoraggiare l’autoimpollinazione, quello delle due velocità, infatti il polline dello stesso fiore procede nel tubo pollinico a velocità inferiore rispetto al polline proveniente da altro fiore, quindi non riuscirà a fecondarlo. Solo nel caso raro in cui l’estraneo non riuscirà a fecondare il fiore come extrema ratio, per la conservazione della specie, ci penserà quello proprio che arriverà col suo comodo (la natura ha sempre la ruota di scorta).
                          Se, tornando al ‘trucco’ il polline proprio si deposita addirittura dopo qualche ora, il fiore nella stragrande maggioranza dei casi sarà già bello e fecondato.

                          Pietro Puccio
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                          Pietro
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                          Elio Gulino
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                            17 Giugno 2008 alle 13:27 - Views: 743 #28713

                            …Grazie per la pazienza e la risposta molto esaustiva, ora tutti i miei dubbi sono chariti.

                            Volovo chiedere una cosa: io coltivo cactacee e di solito, per queste piante, nel caso in cui la pianta sia dioica ma autosterile si ricorre ad un trucco, chiamiamolo così. Si impollina la pianta da cui si vogliono ottenere i semi con una qualsiasi che si ha a disposizione, si aspetta qualche ora e si applica sullo stigma il polline prodotto dallo stesso fiore che, non essendo più riconosciuto come estraneo o incompatibile, potrà germinare.
                            Funziona anche con le passiflore, che voi sappiate?

                            Allego la foto della mia passiflora, mi confermate che sia una careulea?

                            [/quote]
                            Ringrazio anch’io Pietro per essere intervenuto al mio posto.
                            In merito al “trucco” confesso che non ne ho mai sentito parlare; e dire che su questo argomento, relativamente alla Passiflora, si sono sprecati fiumi di inchiostro . In ogni caso, da non botanico, ma da semplice giardiniere della domenica, credo che sia assolutamente ininfluente la seconda impollinazione . Ma…non poniamo limiti alla Natura ……
                            La foto conferma senza alcun dubbio che siamo in presenza di P.caerulea; poichè la caerulea è autocompatibile, vedrai formarsi (sempre che gli insetti o tu provvediate all’impollinazione) dei fruttini, inizialmente di colore verde e, a maturazione di colore arancione!. Il frutto è edule (alcuni definiscono il sapore insipido: indubbiamente non è il meglio della Passiflora, anche se personalmente lo trovo accettabbile ). Unica accortezza raccogliere il frutto (come ho più volte scritto) solo quando è perfettamente maturo: buccia che inizia a raggrinzire o, ancora meglio, quando il frutto cade spontaneamente.

                            uathachPosts: 4
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                              17 Giugno 2008 alle 16:28 - Views: 977 #28714

                              Ringrazio ancora tutti per le preziose informazioni, siete gentilissimi. 🙂

                              Quanto al trucco, non ho una lunga esperienza in cactacee, però so che la maggior parte delle piante ermafrodite non sono autofertili, ci vuole una coppia di esemplari della stessa specie per produrre semi.
                              Quindi si ricorre al truccaccio nel caso si disponga di un unico esemplare di una pianta autosterile.

                              Quello che vi ho raccontato l’ho letto sul forum di amici vivaisti
                              Forse non ho scritto correttamente, riporto la frase completa
                              “Occorre rimuovere dallo stigma le sostanze che inibiscono la germinazione dei propri granuli pollinici.
                              Per fare ciò si può applicare sullo stigma il polline di un fiore appartenente a una pianta di specie molto diversa e attendere qualche ora per permettere a questo di inattivare gli inibitori.
                              Non funziona sempre, ma si hanno buone probabilità di successo”

                              Mi incuriosiva solo sapere se funzionava anche con la passiflora.

                              Sono contenta che la mia sia una careulea.
                              Ho letto che alcuni la ritengono molto comune, ma io, da profana trovo i suoi fiori di una bellezza mozzafiato. Inoltre sono contenta che sia piuttosto rustica e quasi infestante. Temevo per le temperature del nord.

                              grazie ancora, carmen

                              pietropuccio
                              Partecipante
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                                17 Giugno 2008 alle 18:49 - Views: 509 #28715

                                Ciao Carmen,
                                non mi permetto di contestare quanto scritto dal prof. Giancarlo S. 😉 , solo osservo timidamente che la dizione “una pianta di specie molto diversa” non è molto… professorale e non aiuta certo chi vuole cimentarsi (il comune cactofilo come sa quale è “una specie molto diversa” perchè non è certo l’aspetto quello che conta, ma la genetica) ed anche la conclusione non è molto incoraggiante: “Non funziona sempre…”. E se funziona, quante volte quello che poi spunta fuori è un ibrido?

                                Pietro Puccio
                                Palermo
                                Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                Temperato subtropicale (Koppen)

                                Pietro
                                Palermo
                                Zona (USDA) 9b
                                https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                uathachPosts: 4
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                                  18 Giugno 2008 alle 12:04 - Views: 978 #28716

                                  Ciao Pietro,
                                  per quanto riguarda le specie, solitamente il catofilo le conosce. 🙂
                                  E per cactofilo non intendo chi compra le sue piante al supermercato ma in vivai specializzati, con cartellino, provenienza e fild number. 😉
                                  A prescindere dall’aspetto, sa che se possiede un astrophytum asterias non potrà mai ottenere dei semi incrociandolo, per esempio, con una parodia magnifica, ma solo con un’altra specie, di clone diverso, di astrophytum.

                                  Lo stesso credo funzioni con la passiflora, di cui io non so nulla. 😡 e spero di imparare molto in questo forum.
                                  Ci saranno specie che possono essere incrociate tra loro ed altre incompatibili.

                                  Quindi, se si adopera questo trucchetto, tra due specie incompatibili e si ottengono dei semi, questi possono essere soltano della prima specie e quindi l’ibrido non c’è.

                                  In tutta sincerità non ho ancora provato questo metodo, soprattutto a causa del brutto tempo e delle scarse fioriture, ma appena possibile verificherò personalmente l’esattezza della tesi.

                                  un saluto, carmen

                                  marcoPosts: 31
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                                    18 Giugno 2008 alle 12:50 - Views: 667 #28717

                                    quote:



                                    [blue]
                                    La tua Incense ha, nelle vicinanze, piante di Caerulea e/o di Incarnata ?
                                    Te lo chiedo perchè il grande J.Vanderplank nel suo libro la definisce “self-sterile”; la mia, che ho in piena terra da oltre dieci anni, fruttifica abbondantemente perchè è circondata da piante di Caerulea e di Incarnata; una pianta ottenuta dalla mia Incense (pollone), che ho dato a Pietro Puccio (che non ha nè Caerulea , nè incarnata), pur fiorendo ogni anno alla grande, non ha mai fruttificato!

                                    non ho nelle vicinanze caerulee, ma considerando che un’ape può compiere giri di impollinazione di raggio fino a 2/3 km dall’alveare credo ci siano ottime probabilità che si sia verificata un’impollinazione da altra passiflora.
                                    saluti