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  • 6 Ottobre 2008 alle 22:59 #3717

    Ciao a tutti,
    scusate se invio domande a raffica, e poi sempre sulle musa (!), ma ho un dubbio non da poco e che dovrei sbrogliare … Ringrazio chiunque mi aiuterà.

    Il punto è il seguente. Nella maggior parte dei siti, incluso dave plants, ho letto che la Musa Orinoco (o la dwarf corrispondente) è, tra le banane da frutto, una delle più rustiche, se escludiamo la Sikkimensis che non dà però frutti molto buoni. Dave la dà come una 7b, e in genere tutte le fonti concordano su una simile collocazione.

    Comunque, il mio problema è che adesso qualche altro parere mi ha confuso le idee asserendo che in realtà questa musa non resisterebbe oltre i -3 gradi.

    Io in realtà sono in un buon 9a, non è quello; però credevo che con una rusticità molto alta, essendo a una zona ben superiore, potrei sperare a una fruttificazione eccellente. In realtà tra l’altro non ho ancora capito a quale specie corrisponda il banano di Sicilia che qui fruttifica bene.

    Comunque dato che ci sono chiedo anche, ma giusto in appendice, pareri sulla rusticità della Dwarf Cavendish. Tempo fa Paolo diceva che da lui soffrono anche in serra fredda; ci sono altre esperienze?

    Grazie a tutti

    “E’ improprio credere che si potrà mai sosituire il lavoro agricolo, un sacro compito graziosamente conferito da Dio all’uomo quale fonte del suo benessere e fondamento della sua prosperità”. (Haile Sellasie I, Re dei Re d’Etiopia)

    pietropuccio
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      7 Ottobre 2008 alle 8:07 - Views: 502 #28863

      Ciao,
      i banani “da fruttto” sono selezioni varietali di Musa acuminata e Musa balbisiana e degli ibridi fra le due specie, quindi anche la ‘Orinoco’, le varie Cavendish e la “comune di Sicilia” appartengono a questo grande gruppo. Riguardo la rusticità, bisogna vedere a cosa ci si riferisce, se alla sopravvivenza del rizoma (e qui potrebbe andare bene il 7b con pacciamatura) o della parte aerea. Il danneggiamento delle foglie inizia già intorno allo zero, mentre il fusto è più resistente (ma meno del rizoma), naturalmente più sfavorevoli sono le temperature, meno frequente la fruttificazione.
      Le condizioni ambientali di una serra fredda dipendono fortemente dalla località, quindi è difficile fare confronti senza specificarle.

      Pietro Puccio
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      Pietro
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        7 Ottobre 2008 alle 9:52 - Views: 750 #28864

        Grazie tante Pietro, per la tua solita disponiblità

        Come ti accennavo sono ben lontano dal 7 b; in realtà i miei comuni di Sicilia, che tu hai visto in foto, hanno passato l’inverno in piena terra senza alcuna protezione e senza nemmeno pacciamatura e ti dico che il fusto non ha riportato danno alcuno, le foglie si sono accasciate ma erano ancora vitali. Chiedevo questo però per la questione di trovare varietà nuove da sperimentare per la fruttificazione, dunque mi sa che la Orinoco è proprio da provare…

        Per quanto riguarda la serra fredda, stavo progettandone una artigianale, da costruire in legno e polietilene. Volevo però capire quanti gradi si possono guadagnare, che è proprio ciò a cui accennavi tu, ossia quanti gradi in più rispetto all’esterno possono esserci in una struttura del genere, abbastanza rustica (a differenza di alcune piante…)

        Ho cercato anche notizie di materiali coibenti ecologici, alternativi al polietilene. Certo ho pensato al sughero, almeno sui lati, in modo da lasciare il polietilene solo sopra per la luce; il vetro non se ne parla perchè la struttura è troppo artigianale e devo mettere in conto l’idea che potrebbe cedere, sebbene cercherò di rendere la cosa improbabile.

        Grazie ancora e buona giornata

        P.S. Sapendo che sei patito di meteo, ma anche Palermo le temp. sono 5-6 gradi al di sotto della media stagionale come qui da me in Calabria?

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        pietropuccio
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          8 Ottobre 2008 alle 12:13 - Views: 501 #28865

          quote:


          Per quanto riguarda la serra fredda, stavo progettandone una artigianale, da costruire in legno e polietilene. Volevo però capire quanti gradi si possono guadagnare, che è proprio ciò a cui accennavi tu, ossia quanti gradi in più rispetto all’esterno possono esserci in una struttura del genere, abbastanza rustica (a differenza di alcune piante…)


          Difficile predire le differenze di temperatura interno/esterno, variando queste si può dire istante per istante in base alle condizioni ambientali ed alle caratteristiche della serra. Sicuramente in estate, senza ombreggiatura e chiusa, si possono raggiungere in pieno giorno temperature proibitive, ma anche in inverno, in certe occasioni, se la serra è piccola. Per quel che riguarda le temperature minime, che solitamente si raggiungono prima dell’alba, a parità di materiali utilizzati, in una serra grande (parlo di centinaia di m2) si può avere qualche grado in più rispetto all’esterno, ciò è dovuto in massima parte dalla cessione del calore accumulato dal terreno e suppellettili (l’aria ha una bassa capacità di accumulo di calore); in serre piccole di norma di notte le temperature si portano in equilibrio con quelle esterne. Comunque anche in questo caso la serra ha l’utile funzione di riparare dal vento. Per i materiali, se puoi, utilizza i laminati plastici alveolari, sono rigidi, hanno una buona trasparenza (quelli adatti per serre) ed elevato isolamento termico; per i laterali, in basso, non c’è di meglio che i pannelli di polistirolo espanso, che puoi trovare facilmente nei depositi di materiale edile.

          Riguardo alla Musa ‘Orinoco’, ho una idea molto personale, per quel che vale (ossia meno che niente).

          Il banano è stato portato in Sicilia, come anche nel sud della Spagna, intorno al 900 dagli arabi (che poi arabi non erano, ma magrebini). E’ improbabile che i due cloni (siciliano e spagnolo) fossero in origine differenti, anche se in 1100 anni un sia pur minimo di selezione e mutazione avrà portato qualche differenziazione.
          Avrai sicuramente letto che la Musa, battezzata ‘Orinoco’ in tempi recenti, è in realtà presente nel sud degli USA, in particolare in Florida, dal 1600, dove fu portata dagli spagnoli. Ora come è noto all’epoca gli spagnoli bazzicavano con la… Spagna e la Sicilia, può darsi quindi che le piante provenissero dalla Spagna (molto probabile) o dalla Sicilia (poco probabile). Nei successivi 400 anni i cloni possono essersi ulteriormente differenziati (sempre poco visto che si moltiplicano solo per via vegetativa), ma le caratteristiche fondamentali non dovrebbero essere differenti. Non conosco di persona l’Orinoco’, ma dalle caratteristiche descrittive e dalle foto mi sembra di notare ben poche differenze con i nostri. In conclusione, l’Orinoco’ potresti averla già.

          Pietro Puccio
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            8 Ottobre 2008 alle 13:45 - Views: 750 #28866

            Grazie tante, interessantissima la questione dell’Orinoco; questo spiegherebbe anche bene la rusticità delle piante; come accennavo, in un post precedente, ultimamente un amico mi ha detto che in Calabria il comune di Sicilia gli ha fruttificato a 700 METRI di altitudine, che non è poco.

            Comunque, per la questione serre, mi spiace insistere ancora e tediare, ma non ho capito alcune cose.

            Anzitutto chiarisco che a me servirebbe non d’estate, ma solo per l’inverno, per guadagnare qualche grado nelle (poche, ma ahimè pericolose) notti in cui fuori si va sotto lo 0 di appena qualche grado. Il problema è che mentre sulla costa non gela mai, a una certa altitudine per quanto l’inverno possa esser mite ogni tanto sotto lo 0 ci va; d’estate invece può essere anche più caldo che al mare, dunque non serve la serra.

            Ma se ho ben capito tu dicevi che in una serra piccola (io la farei circa 3 per 5 m), la temperatura dentro si parificherebbe con quella fuori; dunque a parte la questione vento non guadagnerei niente in gradi, e un’eventuale gelata colpirebbe anche l’interno? Se è così infatti è inutile che la costruisco…

            Io poi la userei solo per alcuni vasi, insomma per piante che trapianto poi in primavera; o per qualcuna che vorrei tenere per “preservare la specie” in caso di qualche gelata che mi brucia quelle in campo.

            Grazie ancora e buona giornata

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            pietropuccio
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              8 Ottobre 2008 alle 19:06 - Views: 496 #28867

              quote:


              Ma se ho ben capito tu dicevi che in una serra piccola (io la farei circa 3 per 5 m), la temperatura dentro si parificherebbe con quella fuori; dunque a parte la questione vento non guadagnerei niente in gradi, e un’eventuale gelata colpirebbe anche l’interno? Se è così infatti è inutile che la costruisco…


              Non è affatto inutile, intanto l’effetto del vento non è da sottovalutare, poi la temperatura media giornaliera sarebbe sempre superiore. Inoltre il raggiungimento dell’equilibrio tra le temperture si raggiunge in un certo tempo, tanto più lungo quanto migliore l’isolamento termico. Se ad es. la temperatura esterna scende sotto zero alle otto di sera, all’interno ci vorranno (sempre se ben costruita) alcune ore prima che si porti in equilibrio, ossia la durata della gelata sarebbe sempre inferiore dentro che fuori e ciò non è da trascure.
              Infine si potrebbe sempre mettere all’interno, per le emergenze, una stufa con termostato che intervenga quando la temperatura si approssima allo zero, il che non comporterebbe spese elevate.

              Pietro Puccio
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              Pietro
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                8 Ottobre 2008 alle 23:01 - Views: 604 #28868

                Confermo quanto scritto da Pietro, io ho una vecchia serra di 50 mq alta al colmo 2,50, anche se la temperatura interna verso il mattino è la stessa dell’esterno, l’aria ferma per l’assenza del vento e la temperatura diurna ben superiore permette di coltivare piante che non reggerebbero all’esterno.

                Io non ho sistemi antigelo al momento, solo un bancale riscaldato su cui allevo i semenzali che di notte posso coprire con polietilene.

                Però ho piante adulte di babaco, carambola e acerola, ho avuto grosse papaye che però ho eliminato perchè erano un allevamento di ragnetti rossi 👿 👿 .

                Ho anche dei banani Dwarf Cavendish che però da due anni dopo aver vegetato bene tutta l’estate a fine agosto seccano le foglie per una causa sconosciuta, sembra oidio ma non ne sono sicuro e sto’ provando con lo zolfo bagnabile. Non è un problema di freddo invernale certamente visto che parecchi polloni piccoli vegetano benissimo in inverno in vaso, il problema l’ho solo sulle piante adulte in terra.

                Quest’anno proverò a metterli all’esterno.

                Paolo

                un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
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