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  • 8 Marzo 2008 alle 11:07 #975

    Ciao a tutti :-)

    Vi propongo questo luogo per raccontare quali piante crescono tipicamente e non nelle nostre zone. Anche una discussione del tutto rilassata ed informale può dare indicazioni interessanti. Poi se avremo tanto materiale potremo fare delle sintesi
    utili per la definizione delle zone climatiche. Se poi ci sono fotografie sarebbe proprio il top.

    Salutoni a tutti :-)

    Gabriel

    paolob44Posts: 768
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      8 Marzo 2008 alle 21:31 - Views: 598 #12629

      Piante selvatiche o domestiche?

      Piante selvatiche: lentisco, terebinto, alanterno, leccio, carrubo

      Piante coltivate: bouganvillee, opuntie, aloe varie, limoni e agrumi in genere, ficus elastica, jacarande

      Paolo

      un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
      http://caprettetibetane.splinder.com

      GabrielPosts: 300
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        9 Marzo 2008 alle 15:31 - Views: 684 #12630

        Ciao Paolo,

        Pensavo solo alle piante coltivate ma la tua idea di presentare anche le piante selvatiche mi sembra molto migliore. Si ha in questo modo una visione più completa.

        Gabriel

        GabrielPosts: 300
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          10 Marzo 2008 alle 10:57 - Views: 674 #12631

          Ciao a tutti,

          Le piante selvatiche più caratteristiche della mia zona a seconda delle esposizioni sono.

          In prevalenza Castagno, Faggio, Orniello, Bagolaro, ma anche cospicue popalzioni di Alloro, Trachycarpus, Acacia dealbata, Agave americana. In misura quantitativamente minore Nerium oleander, Myrthus communis, olea europea, Jubea chilensis( in immediata prossimità di piante adulte)

          Piante coltivate,

          Zone più miti:

          Phoenix canariensis, Butia capitata, Washingtonia filifera e ibridi, Phoenix dactylifera ( tutte queste specie hanno superato l’inverno 85/86, ma non gli esemplari più fragili o esposti in situazioni sfavorevoli. A volte anche per la brutta abitudine di quei tempi, di non saper aspettare una eventuale ripresa), Jubea chilensis, Cycas revoluta, Erithea armata, Arancio, mandarino, Kumquat, (limone e cedro nei luoghi più favorevoli oppure a ridosso di muri e con eventuali protezioni occasionali), Aloe striatula, Aloe arborescens (in posizioni molto asciutte e protette)
          Eucalyptus camaldulensis, viminalis.

          Specie che seppur da esperimenti quantitativamente scarsi sembrano essere promettenti:

          Parkinsonia aculeata,
          Vari tipi di Sabal, Ceroxylon vogelianum, q
          Aloe vera ( A Lugano, Colonia presente da 32 anni senza protezioni invernali, ma in una ” nicchia” che permette substrato quasi totalmente asciutto e muro alle apalle che enfatizza il calore del sole invernale)
          Avocado, Yucca elephantipes, (Strelitzia reginae da tanti anni contro un muro esposto a sud), Dicksonia antartica, presente da 7 anni in un giardino di Lugano, mantenendo il fogliame in perfetto stato anche nella stagione invernale.
          Eucalyptus a fiori rossi e rosa, Livistona chinenis, Raphis humilis, Grevillea robusta,
          in alcuni microclmi particolarmente miti, Jacaranda mimosifolia, ma da pochi anni, percui non si può ancora dire….)

          Zone meno miti o in cui vi è minor tradizione di culture mediterranee ed esotiche:

          Trachaelospermum jasminoides, Chamaerops humilis, Cordyline australis, Olea europea,
          Jasminum polyanthum, Acacia dealbata, Feijoa sellowiana, Nerium oleander ( anche le varietà abbastanza gelive e senza danni) Callistemon citrinus, Musa basjoo senza perdita di pseudotronchi, Agave americana, Agave americana marginata.
          Phoenix canariensis, Butia capitata, Washingtonia vanno seguite ed acclimatate.
          L’accorgimento piû importante è legare il fogliame per evitare danni meccanici in caso di neve, o permanenza di neve nel cuore. Questo rischio è molto più elevato rispetto al rischio di avere distruzioni totali causate temperature minime critiche.

          Ecco per un primo e sommario “identikit”

          Ciao ciao

          Gabriel

          pietropuccio
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            10 Marzo 2008 alle 11:26 - Views: 494 #12632

            Ciao Gabriel,
            quindi quale pensi sia la tua ‘zona’?

            Pietro Puccio
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            Temperato subtropicale (Koppen)

            Pietro
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              10 Marzo 2008 alle 12:06 - Views: 672 #12633

              Ciao Pietro

              Devo dire che non è facile da stabilire.
              Se mi baso sulla letteratura europea, e su quella che fa riferimento a esperimenti in zone miti (Costa Azzurra come andamento estivo più caldo) e dunque non molto calde (queste ultime che una volta si chiamavano temperate calde e/o subtropicali) direi senza troppi problemi 9a (margine medio per le più miti in assoluto e 9a margine freddo per le molto miti), 8b fino a 8a ( margine caldo) per le mediamente e meno miti. Questo tenendo conto

              1)delle popolazioni selvatiche di piante sensibili al freddo,
              2)della presenza di Phoenix centenarie che hanno dovuto subire più neve di quelle di altre regioni (per cui la mitezza e altre condizioni, ad esempio inverni molto soleggiati e di solito aridi,mostrano qui la loro importanza). Il semplice gesto di legare le foglie aumenta enormemente le possibiltà di presenza sul territorio. E nulla o quasi ha a che vedere con le temperature.
              3) Contesto storico regionale:Conoscenze di cura inferiori e delle scelte più drastiche nell’eliminazione di esemplari colpiti da eventi climatici eccezionali. Oggi secondo me se ne recuperebbero di più. Il bilancio tra superstiti e caduti oggi sarebbe diverso.
              4) la presenza molto convincente di alcune piante (termometriche :-)) delicatissime, da lungo tempo, seppure coltivate in modo statisticamente insufficiente.

              5) minima assoluta 85/86
              Lugano:- 7°C, -10,7°C e più basso a seconda dei punti della città.
              Locarno: -10°C e più basso a seconda del territorio.
              Isole di Brissago: -8,4°C

              Cosa ne pensi? Ti sembra proponibile? O è meglio correggere il tutto con 2P?

              Un caro saluto,

              Gabriel

              pietropuccio
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                10 Marzo 2008 alle 14:03 - Views: 495 #12634

                Ciao Gabriel,
                ho fatto un pò di conti sui dati ufficiali della stazione meteo di Lugano (LSZA 67700), non per sfiducia, ma per essere certo che ci si riferiva a dati confrontabili. Applicando alla lettera il metodo USDA si ricava una media delle temperature minime estreme annuali nel trentennio 1978-2007 di -6.6, quindi al confine tra 8b e 9a. I valori più bassi sono distribuiti abbastanza uniformemente nel trentennio (-11 nel ’91, -10 nell’85 e ’05, -9 nell’86, ’01 e ’02); in alcuni inverni le minime si sono mantenute costantemente sotto lo zero per molti giorni. Sulla base anche del comportamento delle specie da te citate, direi che in linea generale (escludendo quindi paricolari microclimi) si possa parlare di una zona 8b con possibilità di coltivazione di specie marginali della zona 9a in posizione riparata.

                Pietro Puccio
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                  10 Marzo 2008 alle 15:06 - Views: 677 #12635

                  Ciao Pietro, :-)

                  credo proprio che non ci basiamo sulle stesse stazioni. Nel 2005 la stazione ufficiale (che non è nella migliore situazione in assoluto) di Meteosvizzera dava una punta di -5,6°C, altre stazioni nelle zone più sfavorite -7°/-8°C ( quelle più favorite -4°C) , e -10°C all’aeroporto di Lugano-Agno (la stazione che intendi tu) che a Lugano non è per nulla, ma in una zona completamente al di fuori della città, assolutamente non limitrofa e notoriamente (per noi) sfavorita. Non ha le caratteristiche tipiche della città di Lugano (nemmeno latu sensu) e rappresenta l’eccezione in negativo. E un po’ come confondere l’aeroporto di Firenze con la città di Firenza. Per Agno si tratta di un’ insieme di microclimi sfavorevoli ( una pianura in una conca geliva o Tahlkessel come dicono i tedeschi) , che ha forte impatto sui giorni di gelo e sulla sua intensità e sulla calura estiva spesso insopportabile. E proprio una zona da aeroporto, o industrie…. Sono molto sorpreso che sia 8b/9a, pensavo molto meno. A dire il vero non l’avevo nemmeno considerato nelle zone meno miti, perché ripeto è proprio l’eccezione non rappresentativa delle zone lacustri, la zona in cui tutti eviterebbero di piantare delle esotiche. Sulla base di questo posso tranquillamente affermare che la città di Lugano è incomparabilmente migliore (il comune in senso stretto, le zona della cintura urbana e anche oltre) e ora mi sento molto più confortato a ritenerla 9a (seppure non voglia essere radicale in questo). Quello che mi preme è che non si confondano situazioni che non possono essere confrontate.
                  Proprio qualche tempo fa, discutevo di questo microclima sfavorevolissimo dell’aeroporto di Agno ( questo il nome della località) con un associato del centro metorologico lombardo che mi confermava come questo clima non potesse assolutamente essere considerato rappresentativo della città. Se vuoi ti mando in privato la mia corrispondenza con questa persona. Spesso anche i tedeschi o altri sono ingannati da certi siti meteo che sotto menzione “Lugano” danno i dati dell’aeroporto di Agno, e si fanno illusioni pensando che la vegetazione di Lugano (quella vera :-)) riesca a sussistere con la situazione climatica di Agno ( che loro pensano essere Lugano)

                  Tanti saluti,:-)

                  Gabriel

                  Ciao Gabriel,
                  ho fatto un pò di conti sui dati ufficiali della stazione meteo di Lugano (LSZA 67700), non per sfiducia, ma per essere certo che ci si riferiva a dati confrontabili. Applicando alla lettera il metodo USDA si ricava una media delle temperature minime estreme annuali nel trentennio 1978-2007 di -6.6, quindi al confine tra 8b e 9a. I valori più bassi sono distribuiti abbastanza uniformemente nel trentennio (-11 nel ’91, -10 nell’85 e ’05, -9 nell’86, ’01 e ’02); in alcuni inverni le minime si sono mantenute costantemente sotto lo zero per molti giorni. Sulla base anche del comportamento delle specie da te citate, direi che in linea generale (escludendo quindi paricolari microclimi) si possa parlare di una zona 8b con possibilità di coltivazione di specie marginali della zona 9a in posizione riparata.

                  Pietro Puccio
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                    10 Marzo 2008 alle 19:06 - Views: 669 #12636

                    Caro Pietro,

                    Volevo scusarmi per non averti nemmeno ringraziato per il calcolo che hai fatto per la stazione di Agno. Anche se non rappresentativa si tratta pur sempre di dati e di un’elaborazione molto utile.
                    Per quanto riguarda la classificazione 8b, per Lugano, visto che si vuole operare all’insegna di una certa prudenza mi sembra plausibile. Questo escludendo i microclimi più favorevoli ( ma in un territorio come il nostro non sono percentualmente poco significativi…..) e comunque penso che altre località dei laghi possano avere classificazioni superiori. E poi c’è il problema dell’acclimatazione e di certi matti come me  ;-) ( al di sotto di zona 9a non guardo nemmeno  ;-) )

                    Gabriel :-)

                    pietropuccio
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                      10 Marzo 2008 alle 19:09 - Views: 490 #12637

                      Ciao Gabriel,
                      grazie per la precisazione sulla stazione meteo e per quel che riguarda la zona sei certamente il miglior giudice avendo una visione globale del clima e della flora di Lugano. Faccio solo notare che nell’ipotizzare come zona la 8b (9a), non ho fatto la ‘classica’ 😉 riduzione alla zona risultante applicando alla lettera il metodo USDA, e questo perchè ho tenuto conto delle specie da te elencate come indicatrici.

                      Pietro Puccio
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                      Pietro
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                      GabrielPosts: 300
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                        10 Marzo 2008 alle 21:28 - Views: 669 #12638

                        Si Pietro :-) ho notato che non hai fatto la temuta riduzione, mi aspettavo già un sonoro 8a/7b  ;-) Per fortuna sei stato magnanimo sennò mi avresti fatto venire l’ansia:-) e la paura di piantare anche gli oleandri :-) e soprattutto correrei il rischio di diventare collezionista di laurocerasi e forsizie  ;-) ( con tutto il rispetto per queste belle piante :-)). Comunque se fosse proprio necessaria, capirò, capirò…:-)

                        In ogni caso, se qualcuno volesse altri ragguagli sulle coltivazioni delle zone dei laghi vi consiglio i siti seguenti:
                        il sito di Gian http://www.gardapalme.it
                        e le foto di Christian Gianinazzi, botanico e ricercatore.
                        http://community.webshots.com/user/christian_g

                        Naturalmente per quel poco che so, sono sempre a vostra disposizione.

                        Gabriel

                        GabrielPosts: 300
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                          13 Marzo 2008 alle 11:14 - Views: 669 #12639

                          Ciao Pietro e tutti :-),

                          All’utlima pagina di oguno dei documenti “linkati” vi sono i dati concernenti le temperature minime assolute dal 1985 (e molto altro) di Lugano (276m s.l.m. e Locarno-Monti 366m s.l.m.)
                          I mesi che vi ho “linkato” sono novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo.

                          http://www.ti.ch/DFE/USTAT/NOTIZIARIO/comunicati/2008.01.pdf

                          http://www.ti.ch/DFE/USTAT/NOTIZIARIO/comunicati/2008.03.pdf

                          http://www.ti.ch/DFE/USTAT/NOTIZIARIO/comunicati/2007.09.pdf

                          http://www.ti.ch/DFE/USTAT/NOTIZIARIO/comunicati/2007.10.pdf

                          http://www.ti.ch/DFE/USTAT/NOTIZIARIO/comunicati/2007.39.pdf

                          Sono dati pubblicati dall’UFSTAT, forniti de Meteosvizzera ( organo ufficiale di meteorologia svizzero).

                          Per Locarno (196m s.l.m.) sono plausibili i dati di Lugano con correzione di 0,5°C a favore di Locarno
                          per tenere conte della minore altitudine.
                          I dati di Lugano sono rappresentativi per la maggior parte delle zone a Lago della città (da Cassarate a Gandria le minime sono un po’ più alte e in zona Paradiso un po’ più basse) e per la zona più urbanizzata. Per le zone collinari di Lugano in caso di tempo perturbato da 0,5°C a 2°C in meno, in caso di inversione termica, equivalente o migliori fino a 2°C. Nelle zone a nord della zona a pianura della città si possono avere fino a 3°/4°C ( fino a 9° per l’aeroporto di Agno) di scarto sfavorevole in caso di inversione termica (cielo sereno, senza vento) e temperature omogenee o superiori in caso di tempo perturbato.

                          Spero di non aver annoiato troppo con tutte queste informazioni.

                          Gabriel:-)

                          pungolo del solePosts: 55
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                            8 Giugno 2008 alle 23:19 - Views: 822 #12640

                            rispondo un pò in ritardo a questo post, dato che mi sono iscritto solo oggi.
                            Vivo anche io sul lago, di Garda per essere precisi, in effetti i microclimi che ci sono sui laghi sono tantissimi, dipendenti dai declivi, lontananza dal lago e, soprattutto, dal regime delle brezze notturne. Basta vedere sul sito http://www.meteogarda.it come evolvono le temperature notturne invernali delle varie stazioni in relazione al regime dei venti.
                            Sul Garda credo che come zona siamo sulla 9a in linea generale, con picchi verso il basso nella zona di Peschiera/Bardolino, e nel golfo di Salò. Siamo invece su una 9b abbondante nella zona rocciosa intorno a Gargnano, verso Limone, caratterizzata da un clima mitissimo, esente da gelo (mai una minima negativa negli ultimi anni).
                            Desenzano, dove vivo, è raro che scenda sotto i -1, -2 al massimo

                            ffeeddee
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                              9 Giugno 2008 alle 10:23 - Views: 672 #12641

                              quote:


                              rispondo un pò in ritardo a questo post, dato che mi sono iscritto solo oggi.
                              Vivo anche io sul lago, di Garda per essere precisi, in effetti i microclimi che ci sono sui laghi sono tantissimi, dipendenti dai declivi, lontananza dal lago e, soprattutto, dal regime delle brezze notturne. Basta vedere sul sito http://www.meteogarda.it come evolvono le temperature notturne invernali delle varie stazioni in relazione al regime dei venti.
                              Sul Garda credo che come zona siamo sulla 9a in linea generale, con picchi verso il basso nella zona di Peschiera/Bardolino, e nel golfo di Salò. Siamo invece su una 9b abbondante nella zona rocciosa intorno a Gargnano, verso Limone, caratterizzata da un clima mitissimo, esente da gelo (mai una minima negativa negli ultimi anni).
                              Desenzano, dove vivo, è raro che scenda sotto i -1, -2 al massimo


                              Quindi ci vivono stabilmente delle piante 9a o 9b?

                              ciao

                              Federico

                              Ravenna

                              pungolo del solePosts: 55
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                                9 Giugno 2008 alle 10:33 - Views: 823 #12642

                                sul lago di garda prosperano piante quali le bouganville, molti tipi di palme, tutti gli agrumi, erythrine, fejioe, araucarie excelsa, eucalipti, rari avocadi, sono spontanei gli oleandri, i pitosfori, l’alloro, il terebinto, il rosmarino, il leccio

                                GabrielPosts: 300
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                                  9 Giugno 2008 alle 11:58 - Views: 647 #12643

                                  Ciao Pungolo del sole e a tutti,

                                  grazie mille per queste informazioni sul tuo Lago straordinario! Mi fa anche piacere che ti sia piaciuto il mio post. Sarebbe fantastico se ci potessi fare qualche “reportage” su Desenzano o altre località.
                                  A tutti consiglio anche una visita a Gardapalme” l’ottimo sito di Gian.

                                  Salutoni

                                  Gabriel

                                  pungolo del solePosts: 55
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                                    10 Giugno 2008 alle 16:27 - Views: 768 #12644

                                    Comunque, parlando di zone climatiche e piante, direi che nel Nord-Italia è difficile assegnare zone USDA a determinati luoghi. Infatti ci sono zone caratterizzate da minime piuttosto elevate (lago di Garda, riviera triestina quando non investita da bora, determinate plaghe del lago Maggiore, la Liguria è un caso a parte) a cui non corrispondono massime altrettanto elevate.
                                    Per esempio, negli ultimi anni stazioni ufficiali ARPA come Padenghe sul Garda e Laveno sul lago maggiore hanno registrato medie minime di gennaio di 4.0 e 2.2 rispettivamente. Tuttavia le temperature massime medie sono risultate pari a 8.5 circa per tutte e due le stazioni. Questo significa che piante che hanno bisogno di vegetare anche durante l’inverno sono limitate dalle temperature massime basse, sebbene le minime siano piuttosto alte.
                                    Gli agrumi, per esempio, sopravvivono bene perchè possono interrompere la loro attività, piante più strettamente tropicali possono invece faticare, nonostante le temperature minime medie (specie sul Garda) siano più alte che in molte zone del centro-Italia

                                    Scritto Da – Pungolo del sole on 10 Giugno 2008 16:28:10