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  • pietropuccio
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      21 Novembre 2007 alle 10:20 #4286

      Fairchild Tropical Botanic Garden

      Ritengo sia doveroso per un forum dedicato a palme e cicadee rendere doveroso omaggio ad una istituzione, il Fairchild Tropical Botanic Garden di Miami (FL), e naturalmente ai suoi fondatori, che fin dalla sua origine è all’avanguardia nella raccolta, studio e conservazione delle palme in primo luogo, e delle cicadee e delle tropicali in genere.

      L’idea fu di Robert H. Montgomery (1872-1953), avvocato e abilissimo uomo d’affari, che per la grande passione per le piante tropicali, in particolare le palme, decise di devolvere buona parte della propria ricchezza nella sua creazione. Per la parte agronomica e di ricerca delle piante incaricò David Fairchild (1869-1954), già uomo di punta del Dipartimento dell’Agricoltura degli S.U., dove si era occupato della ricerca di nuove specie utili da introdurre in coltivazione, a lui si deve lo studio e l’introduzione di moltissime specie oggi in coltivazione in Florida e nelle aree più calde degli USA, un esempio per tutti: il mango.
      Il progetto del paesaggio fu affidato a William Lyman Phillips, all’epoca uno dei più famosi paesaggisti, che vi realizzò 14 laghi.
      Fu lo stesso Montgomery a decidere di dedicare il giardino, aperto al pubblico nel 1938, a David Fairchild.
      L’istituzione si regge sui fondi inizialmente stanziati, sull’autofinanziamento e sulle donazioni di privati, inoltre un gran numero di appassionati presta la propria opera gratuitamente.
      Imperdibile per tutti i palmofili il sito internet, dove si possono reperire tutte le informazioni sulle specie presenti e studi e manifestazioni in corso:
      http://www.fairchildgarden.org/
      A puro titolo esemplificativo aggiungerò qualche foto, ma per evitare indigestioni, non tutte insieme. Preventivamente però è da vedere, o rivedere, l’interessantissimo resoconto fatto da Traudi qui.
      Le prime sono foto panoramiche per dare una idea del paesaggio creato.

      (continua)

      Ecco qualche altro assaggio:

      Beccariophoenix madagascariensis, considerata pressoché estinta fino al 1986, anno della sua ‘riscoperta’, se ne conoscevano vagamente le zone da cui provenivano incompleti campioni di erbario risalenti ai primi del ‘900. Col ritrovamento di alcune popolazioni, limitate nel numero, ma in buona salute e fruttificanti, i semi sono da alcuni anni reperibili. Naturalmente al di fuori del Madagascar sono visibili solo esemplari giovani:

      Bismarckia nobilis, altra palma originaria del Madagascar che pur essendovi molto diffusa, fino ad una ventina di anni fa non era praticamente coltivata altrove, quando, – in pochi anni – si è diffusa in tutti i tropici e sub tropici:

      Burrettiokentia hapala, originaria della Nuova Caledonia, ancora poco diffusa:

      Carpoxylon macrospermum, isola Espiritu Santu (Vanuatu), noto solo da alcuni disegni ottocenteschi, se ne dubitava la reale esistenza, alla fine del 1987 sono stati ritrovati alcuni esemplari fruttificanti dai cui semi sono nate le piante nella foto:

      Zona delle Coccothrinax, area destinata alle specie appartenenti a questo genere originario dell’area caraibica, in particolare Cuba. Genere ancora poco noto, alla cui conoscenza Carlo Morici (ma che fine ha fatto?) sta dando un grande contributo:

      (continua)

      Copernicia baileyana, originaria di Cuba è una delle palme più imponenti ed eleganti:

      Copernicia macroglossa, altra cubana, ma di taglia decisamente diversa dalla precedente, la foglia ha un picciolo pressoché inesistente che ne rende molto caratteristico l’aspetto, unitamente al fatto che le foglie secche rimangono attaccate e ‘impacchettate’ attorno al tronco:

      Hyophorbe lagenicaulis, originaria di Mauritius, attira l’attenzione anche di chi non è interessato alla famiglia delle palme per la caratteristica forma a ‘bottiglia’, molto evidente specie negli esemplari più giovani:

      Hyphaene compressa, originaria dell’Africa tropicale (Mozambico, Kenya, Somalia e Tanzania) è una delle poche palme il cui fusto si divide dicotomicamente ad intervalli, come la più famosa Hyphaene thebaica:

      Kentiopsis oliviformis, originaria della Nuova Caledonia, è una palma che meriterebbe maggiore attenzione, purtroppo è di lenta crescita e questo scoraggia non poco:

      Kerriodoxa elegans, di grandissimo valore ornamentale, genere e specie sono stati descritti solo in tempi recenti (1983), cresce solo in due località della foresta umida thailandese:

      Licuala peltata, altra palma (India ed Indocina) di grande valore ornamentale, di cui solo di recente della varietà a foglia intera (‘Sumawongii) se ne è provata una certa rusticità, risultando la seconda, in questa classifica, dopo la Licuala spinosa:

      Ultimo gruppo di foto.

      Oncosperma tigillarium, originaria del sud-est asiatico, di aspetto molto elegante per i fusti slanciati terminanti con una corona di foglie dalle pinnule lucide ricadenti, ma da tenere a debita distanza essendo tutte le parti della pianta, dal fusto ai piccioli di foglie e infiorescenze armati di robuste spine nere:

      Pseudophoenix vinifera, palma caraibica (Hispaniola) che ricorda, per il caratteristico fusto a bottiglia la Hyophorbe, vive in aree semiaride ed è di crescita molto lenta. Ai limiti della sopravvivenza nelle aree più calde e riparate della Sicilia:

      Satakentia liukiuensis, originaria delle isole Ryukyu (Giappone), da dove proviene la più famosa (perché più rustica) Arenga engleri, è stata descritta in tempi recenti (1969) ed è ancora poco coltivata al di fuori del luogo di origine, malgrado sia una pianta molto ornamentale e, pare, abbastanza adattabile nelle aree subtropicali più calde.

      Syagrus cearensis, descritta compiutamente nel 2004 da uno dei massimi esponenti del Fairchild, è una palma brasiliana molto promettente per le sue caratteristiche ornamentali, le dimensioni contenute, adattabili anche a piccoli spazi, ed è forse coltivabile con successo anche nelle aree costiere del centro sud (due piante nate dallo stesso seme nel 2004 non hanno avuto problemi a Palermo nei due inveri trascorsi).

      Syagrus orinocensis, altra palma, originaria di Colombia e Venezuela, dalle notevoli potenzialità come ornamentale per gli alti fusti sottili terminanti con una corona di foglie dall’aspetto particolarmente plumoso:

      Veitchia winin, questo gruppo di palme slanciate ed ondeggianti al vento sono forse le prime a colpire i visitatori del Fairchild, originarie delle isole di Vanuatu, sono purtroppo fuori dalle possibilità climatiche italiane:

      Pietro Puccio
      Palermo
      Zona climatica 9b/10a (USDA)
      Temperato subtropicale (Koppen)

      Scritto Da – pietropuccio il 02 Dicembre 2007alle ore 09:17:48

      Pietro
      Palermo
      Zona (USDA) 9b
      https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/