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  • 20 Febbraio 2008 alle 13:32 #4320

    Ciao a tutti,

    Ecco un piccolo esempio di una “griglia” per archiviare le conseguenze del freddo sulle palme.

    Ganere, specie, varietà ( da indicare nella casella “oggetto” del post)

    Età pianta:
    Durata coltivazione in piena terra:
    Durata coltivazione in contenitore all’esterno ( se non in piena terra):
    Intensità gelo/freddo:
    Durata gelo/freddo :
    Resistenza pianta: (mettere una crocetta)
    – nessun danno:
    – leggeri danni fogliari:
    – importanti danni fogliari:
    – stato foglia centrale :
    – defoliazione:
    – morte della pianta:
    diretta:
    indiretta:
    – morte radici:

    Osservazioni: Ad esempio le condizioni climatiche in cui vi è stata la temperatura critica. La posizione della pianta, le eventuali protezioni, attacchi fungini, ecc….

    Tanti saluti,

    Gabriel

    ale72Posts: 414
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      20 Febbraio 2008 alle 13:53 - Views: 606 #35493

      Concordo totalmente!!!
      In più se si può aggiunge una foto che mostra i danni è il massimo!

      GabrielPosts: 300
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        20 Febbraio 2008 alle 15:51 - Views: 658 #35494

        Grazie Ale,

        in effetti nel limite del possibile sarebbe utilissimo illustrare i danni con delle foto.

        Gabriel

        ale72Posts: 414
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          20 Febbraio 2008 alle 16:39 - Views: 606 #35495

          Speriamo solo di avere il sostegno di qualcun’altro…

          GabrielPosts: 300
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            20 Febbraio 2008 alle 21:32 - Views: 658 #35496

            Ale,

            :-) mi sa che qui siamo solo noi gli “appassionati” del freddo :-)
            Ecco un link francese ( vecchio sito dei fous des palmiers) con dati che mi sembra possano interessare.
            http://www.chez.com/palmiers/index.htm

            Gabriel

            pietropuccio
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              21 Febbraio 2008 alle 8:16 - Views: 467 #35497

              Proposta ovviamente molto interessante, ma forse al momento non c’è materiale disponibile, nel senso che nessuno (forse) ha pensato di annotare tutti i particolari da riportare nella eventuale scheda.

              Pietro Puccio
              Palermo
              Zona climatica 9b/10a (USDA)
              Temperato subtropicale (Koppen)

              Pietro
              Palermo
              Zona (USDA) 9b
              https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

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                21 Febbraio 2008 alle 10:58 - Views: 606 #35498

                Link davvero interessante Gabriel! Grazie!
                Pietro dici che è così complessa la cosa?
                Si tratterebbe di fare più o meno il lavoro che ha fatto Orazio Baglieri…un paio di foto e la temperatura minima raggiunta in più aggiungere qualche dettaglio come ci suggerisce Gabriel…quest’anno che ha fatto freddo anche in tutta Italia (isole comprese) si potrebbero recuperare molti dati (solo tu con tutte le palme che hai riempiresti un database….)

                pietropuccio
                Partecipante
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                  21 Febbraio 2008 alle 12:50 - Views: 470 #35499

                  Ciao Ale,
                  non è complicato, semplicemente, almeno per quel che mi riguarda, non ho avuto al momento danni visibili, anche perché non si sono avute situazioni paragonabili a quelle della Sicilia sud orientale (considera inoltre che le piante del giardino sono in massima parte il risultato di una selezione iniziata oltre 30 anni fa). Il problema semmai è dare il giusto valore a queste schede, valore che è sempre largamente indicativo dato il numero di fattori che possono concorrere ad aggravare o alleviare l’effetto delle basse temperature. Nelle tabelle o schede che si trovano nei libri (poche) od in rete viene spesso indicato un preciso valore di temperatura, valore che deve essere preso con le classiche pinze. Infatti all’interno di un giardino, anche piccolo, le temperature possono variare, in orizzontale ed in verticale, di non pochi gradi, quindi è praticamente impossibile valutare con accuratezza la temperatura che ha innescato un dato processo, si ritorna quindi ad un discorso non di temperatura ma di presumibile ‘intervallo’ di temperatura, che poi è quello che ha portato alla definizione delle zone climatiche. Con ciò non sto affatto dicendo che si tratta di un lavoro inutile, può essere utilissimo, tutto dipende dalla affidabilità dei dati riportati e dalla loro corretta valutazione. Tanto per fare un riferimento preciso, i dati riportati da molti californiani nel forum della IPS sono spesso poco affidabili, tanto che, se non ricordo male, più volte c’è stato l’invito a non avere fretta, dato che molto spesso il danneggiamento si evidenzia nella sua completezza dopo un lasso di tempo abbastanza lungo.

                  Pietro Puccio
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                  Zona climatica 9b/10a (USDA)
                  Temperato subtropicale (Koppen)

                  Pietro
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                  https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                  GabrielPosts: 300
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                    21 Febbraio 2008 alle 16:06 - Views: 658 #35500

                    Ciao Pietro, Ale e a tutti,

                    Penso anch’io che sia molto importante fare un lavoro del genere considerando con grande attenzione i rischi evocati da Pietro. Senza questa cura, il lavoro darebbe dati in gran parte fuorvianti.
                    Per quanto riguarda l’assenza di danni, trovo che anche questa eventualità sia degna di nota, specialmente nei casi in cui questo risultato non sia scontato a priori (a qualcuno potrà sicuramente essre utile, direttamente o indirettamente).
                    La griglia proposta ( ansiosa di essere migliorata :-)) vorrebbe essere un primo elemento di discussione al fine trovare un sistema che limiti i rischi di una fuorviante valutazione e registrazione dei dati.
                    Mi pare che gli esempi che si possono trovare sul link che ho mandato nel messaggio predecente ( poi andare su “banque du froid” ed in seguito cliccare “palmiers”), indicano un modo di procedere, in gran parte atto alla bisogna.
                    Penso soprattutto, che in un modo o in un’altro, sia molto importante parlare di questi temi, con molta attenzione e cura.

                    Gabriel

                    Orazio BaglieriPosts: 105
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                      17 Marzo 2008 alle 20:36 - Views: 718 #35501

                      Forse è ancora presto ma è passato quasi un mese da quel fatidico 18 Febbrai quando la temperatura ha raggiunto i -5°C la prima notte e -3°C la seconda.
                      Ho inserito uno slide di immagini che danno l’idea della situazione attuale.

                      Una cosa è certa, gli Encephalartos, tra protetti e no, hanno tutti resistito abbastanza bene, così pure le macrozamiee la Ceratozamia Hildae( parzialmente protetta) e tutte in piena terra, mentre delle cycas solo il thouarsii, delle Palme qualcuna penso che non si salverà.

                      Orazio Baglieri
                      Pedara(CT)(Collina sud dell’Etna)
                      Zona climatica 9b(USDA)
                      http://community.webshots.com/user/baglieri100

                      GabrielPosts: 300
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                        17 Marzo 2008 alle 21:57 - Views: 615 #35502

                        Ciao Orazio,

                        Grazie mille per questo interessantissimo reportage! Complimenti! La collezione è davvero interessantissima, speriamo che tutte le piante si riprenderanno. Il caldo della tua zona sicuramente giocherà a tuo favore.

                        Gabriel:-)

                        ale72Posts: 414
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                          18 Marzo 2008 alle 11:26 - Views: 611 #35503

                          Ciao Orazio…ho dato uno sguardo…che peccato….
                          mi sbaglio o anche la dypsis decipiens si è danneggiata?
                          Quale sono state le palme che hanno resistito meglio(tra le non comuni)?
                          Grazie

                          Orazio BaglieriPosts: 105
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                            18 Marzo 2008 alle 12:50 - Views: 719 #35504

                            quote:


                            Ciao Orazio…ho dato uno sguardo…che peccato….
                            mi sbaglio o anche la dypsis decipiens si è danneggiata?
                            Quale sono state le palme che hanno resistito meglio(tra le non comuni)?
                            Grazie


                            Bisogna vedere cosa intendi per comuni. Posso elencarti quelli che hanno resistito meravigliosamente bene, includendo anche quelli che io considero tra i più comuni:
                            Phaenix roebellina(protetta), canariensis, dactifera,rupicola,silvestri.
                            Braea dulcis, armata.
                            Sabal messicana
                            Livistonia chinensis, australis,decipiens.
                            Tritrinax campestris, brasilensis.
                            Dipsis decipiens.(Nessun danno)
                            Thachicarpus wagnerianus. Jubea chilensis.
                            Butia paraguaiensis,capitata.
                            Arenga engleri, tremula.
                            Acoelorrhaphe wrightii. Copernicia alba.
                            I vari Chamaerops ( cerifera, vulcano )e le Whashingtonia.

                            Orazio Baglieri
                            Pedara(CT)(Collina sud dell’Etna)
                            Zona climatica 9b(USDA)
                            http://community.webshots.com/user/baglieri100

                            ale72Posts: 414
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                              18 Marzo 2008 alle 14:09 - Views: 611 #35505

                              Praticamente tutto secondo copione…nessuna sorpresa ne in negativo ne in positivo?
                              Spero che a breve potrai aggiornarci con foto che mostrano una ripresa dai danni… 😉