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  • Franco
    Partecipante
      5 Agosto 2010 alle 21:50 #1613

      Ciao a tutti, ho da un paio di mesi, una pianta di Telopea, nella varietà in oggetto; in questi giorni, la vedo un po’ clorotica, e vorrei rinvasarla, per darle un po’ di vita, che tipo di terreno vuole questa specie, c’è qualcuno che coltiva proteaceae? Attendo qualche dritta…

      NelumboPosts: 255
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        10 Agosto 2010 alle 22:12 - Views: 655 #17400

        Buongiorno

        vi che nessuno ti risponde in maniera più professionale di quanto farò io, cerca di fartene una ragione:

        Le Telopea sono piante piuttosto rustiche che non possono essere riparate in casa o in serre ristrette, perchè hanno bisogno di molta aria. Sono acidofile e, a livello industriale, spesso si usa una miscela di torba e cippato di cocco. Non è proprio il momento di rinvasarla, questo, inoltre il rinvaso di piante con un apparato radicale come le proteaceae pone sempre qualche problema. Meglio aspettare la fine del prossimo inverno.
        Il fatto che sia clorotica non mi piace: scommetto che è una pianta della Toscoflora, una cooperativa toscana che ne produce a milioni tutti gli anni.

        Comunque, occhio alle concimazioni: sai benissimo che il fosforo fulmina quasi tutte le proteaceae. Puoi usare la cornunghia, da spolverare sul terriccio del vaso, a primavera. Un vivaista che le coltiva a livello commerciale mi diceva di usare l’Osmocote “bilanciato” (?), in primavera, ma io non lo farei. Niente altro.
        Un consiglio: se decidi di tenerla in vaso, non appoggiarla mai direttamente sul terreno: frapponi sempre tra il vaso e il terreno qualcosa che non permetta mai il contatto diretto.

        Buona giornata

        Tasha
        Monza

        Franco
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          10 Agosto 2010 alle 23:20 - Views: 669 #17401

          Ciao Tasha e grazie per la risposta, farò come dici, x il momento la pianta la tengo su un davanzale, e non l’ho mai concimata, perchè sapevo di questo inconveniente con il fosforo; non ti so dire da dove venga questa pianta, intesa come zona di produzione, ho acquistato la pianta in un grande vivaio ad inizio maggio…. Per il momento la pianta ha un terriccio, con un mix di pomice e terriccio molto drenante, ma mi sembra ormai esausto, è per questo motivo che ho messo il post nel forum… Se usassi un mix come quello delle plumerie, potrebbe andare bene? Che ne dici? Generalmente uso quello per piante grasse con l’aggiunta di perlite….

          NelumboPosts: 255
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            11 Agosto 2010 alle 11:11 - Views: 654 #17402

            Franco

            sai, di “terricci per piante grasse” ce ne sono tanti, alcuni buoni, altri pessimi. Io, comunque, non lo userei.
            Quando ho avuto qualche Telopea, le invasavo nel terriccio “Pomicino” (non ridere, si chiama così) della Vigorplant, ma credo lo vendano solo a livello industriale, ai coltivatori e non ai privati (però, se hai qualche amico vivaista, puoi chiederlo a lui: è in sacchi gialli, grossi).
            Prova a vedere se in commercio, nei garden, della Vigorplant, c’è qualcosa composto da torba e pomice a pezzatura piuttosto grossa, senno’ fattela tu seguendo le mie scarse indicazioni. 😀

            Ciao e buon lavoro

            PS
            Certo che le Telopea sono proprio belle, peccato che soffrano il caldo umido delle mie zone…

            LucaPosts: 60
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              12 Agosto 2010 alle 16:17 - Views: 843 #17403

              Ciao
              Proprio le proteacee in questo forum non partono! Peccato perché molte specie sono adatte anche al clima mediterraneo.
              Le telopee tranne che al nord penso che difficilmente possano attecchire. Io ho Telopea truncata piantata libera e Telopea speciosissima piantata a 30 cm dalla parete a sud-est della mia serra calda. Entrambe si comportano molto bene pure in estate anche se non sono ancora fiorite all’aperto. Ho pure in vaso una cultivar che resta molto compatta e fiorisce abbastanza regolarmente anche se é alta solo 50 cm (pero é da talea mentre le altre sono da seme). Per quanto riguarda i terricci: è il punto più importante nella coltivazione delle proteacee! Prima cosa aspetterei un po’ prima di rinvasarla, le proteacee ad eccezione dell’Embothrium coccineum e forse di un paio d’altre, preferiscono vasi stretti. E comunque, aumentare la capienza di solo alcuni litri per volta, pena una possibile perdita della pianta. Inoltre se la tua pianta é da produzione commerciale, il substrato ha sufficiente nutrimento per almeno un altro anno! Il substrato è uno dei problemi con le proteacee. Io uso una ricetta dell’Orto botanico di Zurigo portata lì da un botanico sudafricano che ci lavora. Miscela: 3 parti di torba, una parte di perlite, una parte di pomice, una parte di sabbia vulcanite, una parte di sabbia, mezza parte di carbone e mezza parte di terra di campo. Sono ormai una decina di anni che coltivo proteacee sia sudafricane, che australiane e cilene e questo substrato è ideale perché molto drenante e quindi evita i ristagni nei periodi invernali. Per le Telopee e l’Embothrium lo faccio un po’ più pesante aggiungendo della sabbia. Importante: la torba non deve essere troppo acida (ideale torba bruna con pH di 4-4.5) e la sabbia non deve essere calcarea ma neutra (quindi occorre misurare il pH se non è indicato). Vi sono alcune sabbie vendute in sacco per lavori di muratura con pH di 14!! Vulcanite e pomice le trovo da noi come materiale da importazione dall’Italia quindi reperibili. Non dimenticare uno strato drenante alla base, io utilizzo almeno 3 cm di pomice grossa nei vasi sopra i 4 litri, e almeno 2 cm per i vasi da uno-due litri. Concime. Come detto bene da Nelumbo: attenzione! Meglio non darne che abusare , la pianta può morire nell’arco di 48 ore (e non è una bufala!). Le proteacee si sono evolute in milioni di anni per sopravvivere in terreni molto poveri (e specialmente poveri di P), hanno sviluppato un sistema radicale molto complesso. Durante la stagione di crescita formano delle cosiddette radici proteoidi (una placca di piccole e corte radici specializzate nell’assorbimento delle sostanze dal terreno). È appunto a causa di queste radici che riescono ad estrarre tutto il P presente nei terreni poveri, ma se noi le concimiamo con P vanno, passatemi il termine, in “overdose” e muoiono. Le piante interrate io non le concimo praticamente mai. Alle volte vi è carenza di ferro (specialmente in alcune Protea sp.) allora somministro chelati di ferro senza altri componenti. La cornunghia va bene , ma pochissima e poi a scadenze mensili. Attenzione a non confonderla con la farina di ossa che contiene quantità elevate di P. Per gli specialisti esiste un concime “osmocote” con praticamente solo tracce di P.
              Attenzione pure al sole, non dovrebbe mai colpire il vaso. Le radici hanno bisogno di ombra e di fresco. Pensare di compensare con una irrigazione aumentata fa solo deperire la pianta. A proposito di irrigazione solo di primo mattino o alla sera quando il terriccio si è già raffreddato per non favorire le malattie fungine. E sempre in modo parsimonioso, meglio poca acqua alla volta che abbondanti irrigazioni una volta la settimana. Quando sono in fiore, se in vaso, sono ancora più sensibili agli eccessi di umidità.
              Una tecnica culturale da me adottata da ormai due anni, e valevole pure per le proteacee, è la somministrazione di micorrize al terriccio di coltivazione. Il prodotto che uso attualmente è a base di Trichoderma atroviride e Glomus spp. Questi funghi favoriscono la crescita, interconnettendosi con le radici le proteggono dagli attacchi fungini ed aumentano di centinaia di volte la capacità di assorbimento dell’acqua. Secernono pure delle sostanze tossiche per i funghi patogeni ed attaccano la parete di molti funghi patogeni (Armillaria, Botrytis, Phytophtora, ecc). Certo l’azione non è al 100% e sono da utilizzare in modo preventivo (io li utilizzo pure per il mio mini-prato verde, consumo la metà dell’acqua per l’irrigazione e pure con queste settimane di caldo l’erba è verde). Possono essere utilizzate pure per irrorazione sulle foglie (preventivamente per le semine) però solo nelle ore serali o notturne, perché i raggi UV del sole le ammazzano. (Ho visto pure i messaggi nel post “come seminare le protee” e mi si sono rizzati i capelli con tutti quei prodotti fitosanitari consigliati contro le malattie fungine in preemergenza. Sfido io che le piantine muoiono, non per i funghi ma per le azioni tossiche dei prodotti).
              Ciao
              Luca

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              Locarno/USDA 8

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                12 Agosto 2010 alle 16:26 - Views: 843 #17404

                Dimenticavo. Vi consiglio il libro: TEAMING WITH MICROBES di Jeff Lowenfels e Wayne Lewis della Timber Press. È in inglese ma facile da leggere e molto istruttivo: prima della pianta occorre pensare al substrato e a come curarlo visto che 1/3 della pianta ci vive dentro e tutta la pianta vi deve trovare nutrimento.

                ciao
                Luca

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                  12 Agosto 2010 alle 16:37 - Views: 595 #17405

                  sono delle piante bellissime le telopee, TAsha dici che sono rustiche ma quanto? possono essere coltivate liberamente in pianura padana?

                  Moris

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                    12 Agosto 2010 alle 21:46 - Views: 655 #17406

                    Franco

                    quando le ho avute, le ho sempre tenute fuori senza tante storie, e hanno sempre resistito, insieme ad altre proteaceae, che hanno dimostrato altrettanta, inattesa, resistenza.

                    Alcune facevano più storie d’estate, che d’inverno.

                    Mi spiace per i capelli di Luca 🙂 , ma le indicazioni sull’utilizzo preventivo di alcuni anticrittogamici per i primi periodi vita dei semenzali mi sono arrivate dal Kirstenbosch National Botanical Garden e, insieme, da un “noto” (più o meno) vivaio/sito australiano, ma trovo sicuramente più interessanti le micorrize 😀 .

                    Buon lavoro a Franco e a Luca!

                    Tasha
                    Monza

                    Scritto Da – nelumbo on 12 Agosto 2010 21:50:29

                    Franco
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                      27 Agosto 2010 alle 22:21 - Views: 659 #17407

                      Ciao, e grazie a tutti per le risposte; speravo nell’intervento di Luca, che da quello che ho visto è particolarmente ferrato nell’argomento Proteaceae; ora allego la foto della mia pianta, cosa mi potete consigliare? Pensavo di mettere nel vaso,uno strato superficiale con del terriccio per piante acide, mischiato con perlite al 50%, potrebbe andare? Attendo ulteriori notizie….