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  • 6 Ottobre 2006 alle 14:26 #605

    Dopo tante decedute per troppa o poca acqua, sono riuscito a affinare la tecnica per coltivare le felci. Alla fine la cosa giusta da fare era quella che avevo letto circa 7000 volte senza mai applicarla: porre argilla espansa per evitare che l’acqua nel sottovaso ristagni sulle radici ma mantenga sempre umido il substrato. Poi ci sono Platycerium e Phlebodium aureum, piante tranquillone a cui a volte lascio seccare il terreno e stanno benissimo. Nebulizzazioni frequenti, e finalmente ho felci in salute. Poi ci sono le felci acquatiche Salvinia natans e Azolla filicul.oides che galleggiano e si espandono bene con sole non eccessivo.


    Phlebodium aureum

    Scritto Da – giovannib il 12 Novembre 2006alle ore 10:26:57

    gianniPosts: 58
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      6 Ottobre 2006 alle 22:30 - Views: 765 #9660

      Se coltivi le tue felci in casa diventa necessario l’uso del sottovaso, ma come hai già detto, l’acqua non deve mai ristagnare (a meno che non si tratti di felci di palude). Se invece coltivi queste piante in giardino o in una veranda, l’ideale è annaffiare quasi ogni giorno dall’alto, lasciando scorrere l’acqua in eccesso. Per le felci epifite (tipo Davallia) è ideale la coltivazione in canestri da appendere, nebulizzando se l’ambiente è secco.
      Anche qualche Nepenthes non se la passa male….

      giovannibPosts: 136
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        7 Ottobre 2006 alle 18:14 - Views: 699 #9661

        Ciao! Le tengo quasi tutte in veranda, ma come si fa a far scorrere via l’acqua in eccesso 😳 ? Le dovrò mica tenere in mano fin quando smette di gocciolare 😮 😀 !?!

        pieraPosts: 604
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          11 Ottobre 2006 alle 20:16 - Views: 605 #9662

          Ciao! 🙂

          Grazie Giovanni per avermi mostrato le tue felci, tutte bellissime! e tutte diverse..complimenti!

          Per favore, potresti parlare del Platicerium? Ne ho avuto uno per circa 5 anni, poi è deceduto per cambio vaso 😡 Ne ho riacquistato un altro l’anno scorso, ma non cresce, nessunissima foglia, ho pure provato a cambiare substrato… nulla! ogni tanto secca un pochino le foglie e nulla più! 😳 Il tuo vive ancora nel substrato originale? in caso contrario che hai usato?

          Grazie per tutto e anche per le foto! 🙂

          ciaociao….piera.
          provincia di Bergamo 350 mt.s.l.m.

          NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
          AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita… piera.

          giovannibPosts: 136
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            11 Ottobre 2006 alle 21:51 - Views: 696 #9663

            Graziee 😎 !!!
            Il Platycerium lo ho da…forse 3 anni? Non lo ho ancora mai rinvasato, ho visto che il pane di terra da secco è un tantino più piccolo del vaso in cui è, c’è un dito di vuoto laterale… Comunque lo tengo vicino a una finestra esposta a N-O (cresceva bene anche in veranda esposta a S-E), ogni tanto (1 volta a settimana ma dovrei di più) lo nebulizzo bene o ci faccio una doccia, e per annaffiarlo riempio la ciotola sottovaso e lo lascio ammollo per una notte, questo una volta ogni…circa 10 giorni (lascia seccare bene tutta la terra). Concimi…solo 1 volta o 2 da quando lo ho, molto diluito nella nebulizzazione e nell’annaffiatura. Potrei trattarlo meglio, ma se la cava lo stesso, per ora… Abbi fiducia, è molto robusta!

            gianniPosts: 58
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              12 Ottobre 2006 alle 14:42 - Views: 856 #9664

              I Platycerium sono felci epifite, cioè in natura crescono sui rami degli alberi.
              In “cattività” queste felci andrebbero coltivate in canestri da appendere o meglio ancora addossati a un tronco o a una tavola sulla quale si applica una “tasca” riempita di pezzetti di corteccia, sfagno e torba. La pianta andrebbe piantata su questo substrato che dunque deve essere estremamente drenante. I Platycerium vanno annaffiati con moderazione solo durante il periodo di crescita, mentre durante il riposo (stagione invernate di norma) si sospendono le innaffiature. L’acqua viene fornita alla pianta dalle speciali foglie che formano una sorta di coppa che avvolge il tronco di supporto.
              Un Platycerium acquistato in vaso può essere trasferito su un supporto oppure lasciato stare, ma il rischio maggiore è di eccedere con le innaffiature che lo portano a marcire.

              quote:


              Ciao! 🙂

              Grazie Giovanni per avermi mostrato le tue felci, tutte bellissime! e tutte diverse..complimenti!

              Per favore, potresti parlare del Platicerium? Ne ho avuto uno per circa 5 anni, poi è deceduto per cambio vaso 😡 Ne ho riacquistato un altro l’anno scorso, ma non cresce, nessunissima foglia, ho pure provato a cambiare substrato… nulla! ogni tanto secca un pochino le foglie e nulla più! 😳 Il tuo vive ancora nel substrato originale? in caso contrario che hai usato?

              Grazie per tutto e anche per le foto! 🙂

              ciaociao….piera.
              provincia di Bergamo 350 mt.s.l.m.

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              pieraPosts: 604
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                12 Ottobre 2006 alle 20:06 - Views: 600 #9665

                Ciao,
                @ Gianni
                @ Giovanni

                grazie a entrambi! 🙂 🙂

                Il Platicerium vecchio ed ora questo nuovo, da quel che posso capire io è in sfagno!! e da quel che racconta Giovanni pare lo sia pure il suo.

                Cambiando vaso all’ultimo acquistato ho lasciato il pane di terra originale, smuovandolo solo un pò per far in modo che le radici si scoprissero per arrivare prima al nuovo substrato.
                Quest’ultimo l’ho preparato uguale come per le bromeliacee, quindi super areato e super drenante, tant’è che mantiene solo umidità. Risulta leggermente bagnato solo dopo aver immerso il vaso in acqua o avergli fatto la doccia, ma dopo pochissimo tempo, torna umido; qui mi pare di essere sulla via giusta, da quello che voi avete detto e da quel che sono riuscita a capire io nella coltivazione della pianta precedente.
                L’unica cosa che mi sento di aver sbagliato, mi sa che l’ho concimato troppo!! come al mio solito….. 😡 e quindi è in stand by!! 😉 Inoltre “questo” Platicerium da un anno a questa parte non ha mai emesso nessuna foglia nè quella fissa centrale, nè quelle che si aprono all’esterno… 😡

                grazie mille ragazzi!!! 🙂

                ciaociao….piera.
                provincia di Bergamo 350 mt.s.l.m.

                NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
                AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita… piera.

                Scritto Da – piera on 12 Ottobre 2006 20:24:34

                giovannibPosts: 136
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                  13 Ottobre 2006 alle 14:55 - Views: 693 #9666

                  Lulu, immagino che repellenza avrai per le felci!! Piante senza fioriiiii!!!! 😀 😀 !

                  MartinaPosts: 627
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                    14 Ottobre 2006 alle 11:20 - Views: 602 #9667

                    Ciao Giovanni,
                    Complimenti per le tue piante – e per le foto!!
                    Ho provato anch’io coltivarle ma…non andiamo molto d’accordo per via dell’umidità.
                    Adesso ho solo un Platycerium che vive in un bagno…perciò vi ringrazio molto per le informazione in più sulla sua coltivazione.
                    Buona giornata
                    Martina

                    lulu
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                      15 Ottobre 2006 alle 19:25 - Views: 589 #9668
                      Quote:
                      Lulu, immagino che repellenza avrai per le felci!! Piante senza fioriiiii!!!! 😀 😀 !

                      Hai azzeccato!!! Non le amo!
                      😉
                      Lulù

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                        15 Ottobre 2006 alle 20:46 - Views: 597 #9669

                        Ciao,

                        @ Lulu, ma dai… sono così belle!! e poi pensa…. se non fioriscono?….. una preoccupazione in meno! 😛 😀 🙂 😉 vero che noi anche se verdi, le possiamo postare e parlarne?

                        grazie! 🙂

                        ciaociao….piera.
                        provincia di Bergamo 350 mt.s.l.m.

                        NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
                        AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita… piera.