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  • 11 Ottobre 2006 alle 19:53 #611

    salve, dall’inizio dell’estate ho coltivate come epifite un aechmea fasciata e una guzmania conifera che dopo aver passato egregiamente l’estate vorrei mantenerle all’aperto anche in inverno, ci sono speranze oppure sono piante che vivono solo in tipico clima tropicale caldo-umido tutto l’anno come dicono i manuali ? tra l’altro l’anno scorso ho tenuto una vriesia e una tillandsia cynea (che sto coltivando come terrestre in piena terra perchè nel vaso è accidentalmente spuntato da un seme un hypoestes) in ambiente non riscaldato,anzì spesso con le finestre aperte è hanno resistito senza problemi.

    pieraPosts: 604
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      13 Ottobre 2006 alle 1:41 - Views: 604 #9701

      Ciao,

      visto che non ti risponde nessuno, tento di dirti la mia, ma le nostre zone sono nettamente diverse.

      Innanzitutto, penso, che sia diversa la coltivazione in stanza fredda, anche con le finestre aperte, da una coltivazione all’aperto e quindi, a mio modesto parere, non paragonabile.

      Per l’Aecmea Fasciata, stanca di vedere la mia pianta, un anno decisi di non portarla in casa, ma bensì di traslocarla in stanza fredda, minimo + 5 gradi, cercando di bagnarla il meno possibile, lasciando pure la rosetta centrale senza acqua, durante il giorno prendeva pure il sole, ma non ha resistito: quando le temperature minime hanno iniziato ad assestarsi sui + 5… dopo un pò le foglie hanno iniziato a diventare nere e mollicce. 😮

      Se decidessi di fare una prova, sarebbe molto interessante conoscere il risultato. 😉

      ciaociao….piera.
      provincia di Bergamo 350 mt.s.l.m.

      NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
      AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita… piera.

      Scritto Da – piera on 13 Ottobre 2006 01:44:40

      pietropuccio
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        13 Ottobre 2006 alle 19:26 - Views: 596 #9702

        Ciao,
        per quel che riguarda le Tillandsia (ci riferiamo naturalmente a Palermo, a livello del mare), sono coltivabili all’aperto, come epifite, ben oltre il centiniaio di specie, vanno invece riparate in inverno dalla pioggia (quindi collocate opportunamente o evitate) le ‘globose’, la xerographica e la cyanea (come ha sottolineato Piera un ambiente in massima parte chiuso non è paragonabile con la piena aria).
        Per le altre bromeliacee, in linea di massima sono meno esigenti nei confronti della temperatura (il riferimento è sempre Palermo) Aechmea, Billbergia e Neoregelia, che sono più semiterrestri che epifite, mentre Guzmania, Nidularium e Vriesea, per citare quelle più note, che sono in massima parte epifite, sono più esigenti. Le specie che ho provato di queste ultime hanno sempre fatto, alla fine, una brutta… fine.
        Tanto per fare un esempio, tra le Billbergia c’è la nutans, una delle bromelie più rustiche e che si trova anche in vecchi giardini del palermitano in grossi cespi, mentre tra le Neoregelia c’è la ampullacea, che si adatta alle più disparate condizioni di coltivazione, vive infatti benissimo sia con i piedi nell’acqua (prima foto) che nel cemento (seconda foto, ai lati). Aggiungo che mentre per le Tillandsia la coltivazione come epifite non pone problemi (terza foto, che conosci già), per le altre è risultata, a mia esperienza, più vantaggiosa la coltivazione al suolo.

        Pietro Puccio
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        Temperato subtropicale (Koppen)

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          13 Ottobre 2006 alle 21:03 - Views: 792 #9703

          ciao grazie a entrambi per i consigli. La billbergia nutans c’è l’ho come terrestre dalla scorsa primavera e ha avuto finora una ottima resa. Ho inoltre scoperto grazie ai consigli di Pietro una terza bromeliacea che ho, che non avevo citato non sapendone il nome, che è la neoregelia farinata, la conosci?

          pietropuccio
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            14 Ottobre 2006 alle 21:15 - Views: 585 #9704

            quote:


            neoregelia farinata, la conosci?


            Ciao,
            forse marmorata?

            Pietro Puccio
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              14 Ottobre 2006 alle 21:20 - Views: 786 #9705

              ho sbagliato,farinosa, lho trovata cercando immagini di neoregelia su google

              pieraPosts: 604
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                15 Ottobre 2006 alle 19:59 - Views: 596 #9706

                Ciao,

                belle immagini Pietro! grazie di tutto cuore!!!!!!. 🙂
                Ma…. solo quella Neoregelia può vivere in acqua? e come si adatta? mamma mia come è tutto fantastico!…….fuppa 😡

                OT: sono contenta di leggervi, vuol dire che state bene,in questi due giorni vi ho pensato parecchio. Anche Elio è tutto ok? grazie!

                ciaociao….piera.
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                Scritto Da – piera on 15 Ottobre 2006 20:51:40

                giovannibPosts: 136
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                  15 Ottobre 2006 alle 22:56 - Views: 689 #9707

                  Quell’albero pieno di tillandsie è favoloso… Scommetto che le mie piccoline se lo vedessero ti chiederebbero di essere adottate! La Neoregelia ammollo è proprio nuova anche per me…di solito la bromeliacee preferiscono acqua moderata…ma in natura la N.ampullacea in che habitat vive?

                  giovannibPosts: 136
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                    15 Ottobre 2006 alle 23:18 - Views: 698 #9708

                    Dai….anche il Piemonte ha le sue epifite all’aperto, che non sono necessariamente bromeliacee, ma anche orchidee 😎 .

                    Questa cresce senza protezioni su un ulivo nell’Isola Madre, Lago Maggiore, paradiso subtropicaleggiante a ridosso delle Alpi. A proposito, secondo voi che specie è? Coelogyne? Nello stesso orto botanico c’era anche il Polypodium spontaneo epifita su Malus floribunda.

                    Scritto Da – giovannib on 12 Novembre 2006 10:24:26

                    pietropuccio
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                      16 Ottobre 2006 alle 19:56 - Views: 588 #9709

                      quote:


                      Ma…. solo quella Neoregelia può vivere in acqua? e come si adatta?


                      Ciao Piera,
                      in realtà non dovrebbe viverci neanche questa, ma per fortuna non lo sa 😉 .
                      Si è adattata benissimo, sono oltre 15 anni che sta lì, in un vaso sommerso poco sotto il pelo libero dell’acqua) e continuo a ricavare nuove piante (è una vigorosa stolonifera) quando tenta di entrare in competizione con le ninfee.

                      Pietro Puccio
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                        16 Ottobre 2006 alle 20:00 - Views: 587 #9710

                        quote:


                        ma in natura la N.ampullacea in che habitat vive?


                        Regioni sud-orientali del Brasile.

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                          18 Ottobre 2006 alle 0:21 - Views: 593 #9711

                          Ciao Pietro 🙂

                          quote:


                          ….. e continuo a ricavare nuove piante (è una vigorosa stolonifera) quando tenta di entrare in competizione con le ninfee.


                          e che poi pianti nel tuo giardino! 🙂 Sono rimasta davvero quando ho visto le tue splendide foto, in acqua e in piena terra! 😮 ok! sicuramente il terriccio è drenante, ma mai avrei pensato di poterle vedere in substrato argilloso 😳 questa cosa deriva dall’alta adattabilità delle piante per la sopravvivenza?

                          Scusami, posso chiedere vero?…Per favore, le radici? magari anche in generale, se crescono in terriccio sono di un tipo e se crescono nell’acqua sono di altro tipo?
                          e, per evitare di ri-chiedere…..se si, come si modificano le radici? muoiono e poi ricrescono per terriccio o per acqua a secondo di dove si trovano a crescere? in questo caso… nel frattempo… la pianta come vive? 😳

                          Chiedo scusa per le infinite domande 😳 😳 …..
                          Grazie! 🙂 e buona giornata!

                          ciaociao….piera.
                          provincia di Bergamo 350 mt.s.l.m.

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                          Scritto Da – piera on 18 Ottobre 2006 00:43:08

                          pietropuccio
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                            18 Ottobre 2006 alle 23:16 - Views: 586 #9712

                            quote:


                            OT:Anche Elio è tutto ok?


                            Sì, Elio è impegnato in lavori alla villa che dovrebbero terminare (spera) entro la prossima settimana, quindi tutto bene a parte attorcigliamenti budellari, tipici quando si fanno interventi di riparazione ed alleggerimenti portafogliari….

                            Pietro Puccio
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                              18 Ottobre 2006 alle 23:58 - Views: 594 #9713

                              quote:


                              mai avrei pensato di poterle vedere in substrato argilloso 😳 questa cosa deriva dall’alta adattabilità delle piante per la sopravvivenza?

                              …le radici? magari anche in generale, se crescono in terriccio sono di un tipo e se crescono nell’acqua sono di altro tipo?
                              e, per evitare di ri-chiedere…..se si, come si modificano le radici? muoiono e poi ricrescono per terriccio o per acqua a secondo di dove si trovano a crescere? in questo caso… nel frattempo… la pianta come vive? 😳


                              Ciao Piera,
                              in effetti dipende dalla loro adattabilità; nelle epifite e semiepifite le radici hanno in buona parte funzione di supporto, in particolare quelle dotate di “serbatoio” centrale assorbono da questo i nutrienti necessari alla crescita. Possono quindi vivere sulla nuda roccia, purchè vi si raccolga un poco d’acqua all’interno.

                              Per quel che riguarda le radici, per quel poco che ho letto ed andando un pò a… naso, non dovrebbero esserci differenze di tipologia fra quelle che crescono nel suolo e quelle, della stessa specie, che crescono in acqua (coltivazione idroponica). Credo si trarti semplicemente di differenze dovute all’adattamento al diverso ambiente di coltivazione. Molto sinteticamente, la fondamentale funzione delle radici è quella di cercare i nutrienti ed assorbirli per la crescita e per queste funzioni sono preposte differenti parti della struttura della radice. Nella coltivazione in terra, ambedue le funzioni sono importanti e spesso è la prima quella più impegnativa, nella coltivazione in acqua le sostanze invece sono immediatamente disponibili e quindi la funzione prevalente è quella dell’assorbimento, le parti ad esso preposte saranno pertanto più sviluppate e la crescita più rapida perchè la radice non deve spendere energia nell’approvvigionamento. Le differenze saranno quindi dovute ad uno sviluppo diverso delle varie parti della radice per adattarsi all’ambiente. Per fare un banalissimo esempio, le mani di un pianista e di un fabbro sono certamente diverse, ma non di “tipo” diverso, sono diverse per un differente sviluppo delle varie parti che le costituiscono per adattamento alla differente attività. Quando una pianta cresciuta in acqua viene posta in terra ha evidentemente un periodo di crisi perchè le radici non sono abituate a… lavorare in quell’ambiente; le nuove radici non saranno quindi di “tipo” diverso, ma avranno uno sviluppo differente delle parti costituenti per adattarsi alla nuova situazione.

                              Pietro Puccio
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                                19 Ottobre 2006 alle 21:39 - Views: 595 #9714

                                Ciao!!
                                graaaande Pietro!! 🙂 🙂 🙂 Grazie, grazie e ancora infinite grazie!!
                                Non puoi nemmeno lontanamente pensare che gioia immensa e intensa ho provato nel leggere la tua risposta! Posso? 😳 un grande abbraccio forte, forte 😳
                                Finalmente ora so!!!! 🙂

                                quote:


                                Sì, Elio è impegnato in lavori alla villa che dovrebbero terminare (spera) entro la prossima settimana, quindi tutto bene a parte attorcigliamenti budellari, tipici quando si fanno interventi di riparazione ed alleggerimenti portafogliari….


                                simpaticissima la tua risposta, che ridere!! 🙂 😛 Brutta dieta per Elio! 😮 ed immancabilmente alla fine riesce presto e bene! al contrario di altre diete….
                                Grazie mille e speriamo di ritrovarlo con noi prestissimo. Ciao Elio! 😉

                                ciaociao….piera.
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                                Scritto Da – piera on 19 Ottobre 2006 22:14:28